
‘SVB’ – D’Elia: “Il calcio statico della VAR non è calcio. A Rocchi direi di guardare anche come arbitrava lui…” – (AUDIO)
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L’ex arbitro Pietro D’Elia è intervenuto stamattina ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “Sei Volte Buongiorno”, per commentare le polemiche dopo Inter-Lazio, analizzando il momento vissuto dalla classe italiana degli arbitri, in particolare sull’utilizzo del VAR e sul ruolo di Rocchi.
“Ci sono situazioni controverse. Il Var ha reso controverse troppe valutazione, il VAR ha inserito un regime visivo diverso, ora si basa più sulla staticità a danno di quello dinamico. Il calcio non è statico, ma è dinamico. Questa è la differenza principale tra il calcio del mio tempo e quello attuale. Il VAR opera per cercare falli o altro che in un regime dinamico non verrebbero individuate e sanzionate come falli”.
“Il VAR ha inibito la bellezza del calcio, queste interruzioni rischiano di rovinare questo gioco. Bisogna cambiare il protocollo, se si cerca il pelo nell’uovo e si va alla ricerca spasmodica del fallo, allora non è più calcio”.
“Inserire ex calciatori nel VAR? Credo che le polemiche sorgerebbero lo stesso per la natura del protocollo. Il problema non è solo nell’area di rigore. Bisogna ripristinare la volontarietà, il calcio è fatto di contatti. Ai miei tempi c’erano sì polemiche, ma non assistevamo a queste situazioni.
“Sono anni che non vado allo stadio perché vedo partite deprimenti. Il calcio è fatto di contatti e continuità. E’ diventato un calcio in sala d’attesa…”.
“Consigli a Rocchi? Gli direi di riguardare le partite che arbitrava. Non sono passati molti anni ma era tutto molto diverso. La tecnologia, usata così, è stata deleteria. Penso anche ai fuorigioco. Sarebbe meglio tornare al concetto della luce tra i due corpi. Il VAR a chiamata? Non cambierebbe nulla, sarebbe un’altra interruzione”.