“La pelota siempre al diez”: Luis Alberto e la sua avventura a Roma sulle montagne russe

“La pelota siempre al diez”: Luis Alberto e la sua avventura a Roma sulle montagne russe

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Luis Alberto all’Al-Duhail, finisce un’era in casa Lazio.

Inizia l’avventura di Luis lontano da Roma. Su Instagram ha postato le immagini dei suoi otto anni in biancoceleste: “Grazie di tutto”, il suo saluto. Poi il comunicato della Lazio: “La S.S. Lazio informa di aver ceduto definitivamente il calciatore Luis Alberto Romero Alconchel, con effetti dalla stagione sportiva 2024/2025, al club Al-Duhail affiliato alla federazione del Qatar”.

Quando il 31 agosto del 2016 la Lazio ufficializzò l’acquisto di Luis Alberto, a titolo definitivo dal Liverpool per circa 5 milioni di euro, non si registrarono particolari sussulti. Anzi il colpo last minute dei biancocelesti passò sotto silenzio. Lo spagnolo veniva da due stagioni in prestito in patria. La prima anonima, con 2 gol in 20 presenze totali con la maglia del Malaga, la seconda ha visto lo spagnolo segnare 6 reti in 31 presenze con il Deportivo la Coruna.

In Inghilterra, al momento della cessione di Luis Alberto, i tabloid evidenziavano come alla fine il club di Anfield non ci avesse rimesso più di tanto, avendo incassato soltanto 3 milioni in meno rispetto a quelli sborsati nell’estate del 2013 per prelevarlo dal Siviglia.

Il Liverpool non ha aspettato Luis Alberto, la Lazio, e Inzaghi, invece si. Il fantasista, passato nel volgere di pochi mesi da mera comparsa a indispensabile trascinatore tecnico. Uno di quei giocatori per cui vale la pena pagare il prezzo del biglietto. Un ambientamento comunque complicatissimo, durato molto più del dovuto con allegata crisi psicologica ” A febbraio avevo pensato di lasciare il calcio , ma ho lavorato sulla mia testa, anche con il mio mental coach, e adesso non voglio fermarmi più”. La forza di Luis è stata indubbiamente la versatilità. Nasce trequartista, ma con la possibilità di giocare esterno offensivo, mezzala, seconda punta e nei momenti di emergenza anche centrocampista centrale.

Repertorio tecnico di prim’ordine, intelligenza tattica, visione di gioco, maestria nel dispensare assist e vizio del gol. Alla Lazio ha vissuto i momenti migliori della sua carriera, scaldando il cuori dei tifosi biancocelesti.

307 presenze, 52 gol e 79 assist, due Supercoppe e due Coppe Italia con la maglia biancoceleste. Con Simone Inzaghi l’apice. L’attuale allenatore dell’Inter sapeva come prenderlo e difenderlo.

Da mezz’ala nel 4-3-3 di Sarri ha giocato con una continuità mai avuta prima. Con Tudor invece è arrivato subito allo scontro, tanto da chiedere la cessione pubblicamente. Il rimpianto più grande del centrocampista spagnolo, quello di non aver giocato neanche un minuto nell’ultima gara con la maglia biancoceleste davanti ai propri tifosi. Forse anche quello di non aver mai segnato in Champions.