Stadio Flaminio alla Lazio: la lettera di Lotito per avviare la Conferenza Servizi in Campidoglio

Stadio Flaminio alla Lazio: la lettera di Lotito per avviare la Conferenza Servizi in Campidoglio

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Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ieri mattina si è recato in Campidoglio per depositare il progetto di pre-fattibilità per riqualificare lo Stadio Flaminio.

Come previsto dall’iter, il senatore di FI ha messo agli atti una lettera necessaria per incardinare la Conferenza Servizi preliminare presso il Campidoglio.

Come riportato dal Messaggero, la missiva è lunga quattro pagine è contiene novità importanti soprattutto in termini di mobilità, come l’istituzione di una ZTL ad hoc nel quadrante dell’opera di Nervi. Una limitazione al traffico che partirebbe tre ore prima degli eventi.

Sempre per facilitare l’accesso all’opera di Nervi, previsto anche il completamento del ponte di Bailey. Parliamo di un’opera che si è fermata dopo la realizzazione di tre pilastri monchi ancora chiaramente visibili sul Tevere in zona Tor di Quinto.   

Scendendo nel dettaglio. si ipotizzano tre anni di lavori, con possibile inaugurazione per il 2028; 392 milioni di euro (più Iva) i costi. Investimento cresciuto rispetto alla stima di 250 milioni prospettata nel primo incontro in Campidoglio del 9 luglio scorso.

Flaminio: una società ad hoc per sostenere l’investimento

Nella lettera di Lotito si legge: «La società sportiva Lazio presenta, eventualmente mediante la costituzione di una “società veicolo”, in conformità a quanto previsto dalla normativa, la presente proposta di riqualificazione e ammodernamento dello stadio Flaminio ai sensi della “legge Stadi”».

Secondo Via del Tritone è quindi possibile la creazione di una società apposita, spin-off indiretto della Lazio, costituita per non far pesare il costo del nuovo Flaminio sul bilancio di Via di Santa Cornelia.  

Altro punto toccato nella missiva è lo standard qualitativo destinato al Flaminio made in S.S. lazio. «La proposta sarà finalizzata alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione e ammodernamento dello stadio che consenta in particolare di adeguare lo stadio e le relative aree esterne (per queste ultime prevedendo adeguati finanziamenti pubblici) agli “standard Uefa” previsti per gli stadi di “categoria 4” con l’obiettivo di rendere l’impianto idoneo ad ospitare le fasi importanti sino al livello internazionale compresa la fase finale del campionato europeo di calcio “Euro 2032”». Al momento, In Italia, gli stadi “categoria 4” sono solo tre: l’Olimpico di Roma, San Siro e l’Allianz Stadium di Torino.

Gianluca La Penna