Alessio Maestrelli, il talento del Frosinone (primo nel campionato Primavera) che sogna la Lazio del nonno…

Alessio Maestrelli, il talento del Frosinone (primo nel campionato Primavera) che sogna la Lazio del nonno…

Rassegna stampa

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Un passo dopo l’altro.

Guardando la vetta, tenendo i piedi saldi a terra. Il destino ha voluto che Alessio Maestrelli, figlio di Maurizio e nipote di Tommaso, segnasse un gol nel campionato Primavera a pochi giorni dalla ricorrenza di quello che sarebbe stato il centesimo compleanno del nonno. Eppure Alessio, classe 2003, di mestiere fa il difensore. Ed è anche grazie a lui se il suo Frosinone è sorprendentemente in testa al campionato Primavera. E lo è da neopromossa. Come era successo nel 1972-73 alla Lazio allenata dal Maestro. Categorie diverse, ma la coincidenza colpisce. Alessio ha segnato la rete decisiva nell’ultimo turno di campionato (vinto 1-0), ma aveva colpito pure il Milan. Ha anche consentito ai ciociari di mantenere la porta inviolata già in 4 partite di campionato. Arrivato a Frosinone a 15 anni, vive con altri giocatori del settore giovanile accanto a un convento col quale il club ha un accordo. A Frosinone sta facendo bene, tanto che la società punta davvero su di lui: forte fisicamente, bravo nell’uno contro uno e di testa, viene schierato o sul centrosinistra della difesa (benché sia destro) o come terzino. Ha gamba, resistenza, ma soprattutto umiltà. L’anno scorso ha esordito in B a Lecce, ma per lui il passato non conta. Lavora per guadagnarsi un futuro da calciatore, sogna di farlo in biancoceleste. Fino al 2019-20 andava spesso in curva con gli amici, il suo idolo è Nesta, ma apprezza pure Romagnoli. Poi Puyol, del quale sogna di avere la leadership. Cerca il confronto con i compagni, li sprona, ma sempre con educazione. Perché si è squadra sempre. Prima delle partite ascolta l’inno che parla del nonno, ma lui si sofferma sulla strofa “me batte il cuore, cominciano a gioca'”. Sono le ultime parole che sente prima di entrare in campo. Ogni volta. Dopo il gol al Cesena ha baciato il tatuaggio che raffigura il padre che ha perso a 8 anni. Gli dedica ogni partita. E lo sente accanto a ogni passo che fa nel mondo del calcio.

Corriere della Sera