Caso Zaccagni, stop alle illazioni: da lesione del legamento a sublussazione dell’osso, ecco la verità sull’infortunio

Caso Zaccagni, stop alle illazioni: da lesione del legamento a sublussazione dell’osso, ecco la verità sull’infortunio

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Bavaglio alle illazioni, da mettere a freno a scanso di equivoci.

Mattia Zaccagni da oltre un mese è alle prese con un problema al piede che non gli ha permesso di aiutare la Lazio nel momento più delicato della stagione. La Capitale mormora, a volte si fa velenosa e mentre lui soffriva davanti la televisione per non poter sfidare in prima persona il colosso Bayern Monaco, c’era chi addirittura avanzava sospetti sulla sua volontà di fare carte false per esserci. Il motivo? Un rinnovo di contratto che tarda ad arrivare. Farneticazioni di chi ha già dimenticato la disponibilità data a giocare con Roma (decisiva) e Lecce. Pochi giorni prima l’infortunio ad Udine: distorsione all’alluce con piegamento verso l’alto. Non solo un trauma doloroso, ma anche la conseguente distrazione di secondo grado del legamento collaterale corrispondente. Da lì un bivio, fermarsi o stringere i denti con l’aiuto di anti-infiammatori ed anti-dolorifici. Ha scelto la seconda via, quella più pericolosa: ha giocato e deciso i quarti di finale di Coppa Italia, poi i primi 45’ all’Olimpico con i salentini. All’intervallo ha alzato bandiera bianca: il fastidio è tornato dolore e le ripercussioni hanno coinvolto l’osso sesamoide che ha dimensioni di pochi millimetri ed è presente nei tendini degli arti inferiori. Sublussazione sotto l’alluce in questione. Fatale è risultata la scelta di non fermarsi dopo le prime valutazioni mediche.

Il resto è storia, così come la necessità di un percorso riabilitativo in una struttura specializzata di Cesena. Poi il rientro alla base dove è stata certificata la risoluzione della lesione del legamento, ma non l’infiammazione dell’osso che ora gli permette di allenarsi quanto basta per non perdere tono muscolare, ma non tanto da poter indossare gli scarpini. Palestra, corsa lenta ed ancora dolore quando si cimenta in cambi di direzione. Salterà il Bologna, probabilmente anche il recupero con il Torino: si vive alla giornata con la consapevolezza che presto il guaio potrebbe definitivamente essere superato. Sarri lo aspetta, l’attacco ne ha bisogno e lui ha già dimostrato con i fatti di non tirarsi indietro. Ha voglia di Lazio, di campo, di Champions, guai a metterlo in dubbio. Daniele Baldini

(Pubblicato il giorno 16 Febbraio alle 23,00)