
Da Re della difesa a separato in casa: spogliatoio, club e tifosi, tutti scaricano Acerbi
Rassegna stampa
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Un altro punto perso.
LA ROTTURA
La verità è che la strafottenza e alcuni atteggiamenti di Acerbi non piacciano né a Sarri né allo spogliatoio. Ora non vengono più tollerati da un popolo, che Francesco ha zittito a dicembre contro il Genoa per qualche critica di troppo. Lì è avvenuta la rottura con la Curva Nord, che non ha più smesso di fischiarlo e insultarlo. Di facciata, e per il bene della Lazio, la società lo ha difeso. Ma Acerbi è ai ferri corti da anni anche con Lotito. Una volta il centrale era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via da Formello, poi è cambiato. Non è piaciuto quel «Claudia ti amo» urlato in tv nella notte dell’uscita biancoceleste dalla Champions. Prima ancora non è mai stata digerita dal presidente quella sparata da Coverciano per ottenere il rinnovo con adeguamento: 2,5 milioni che ora pesano tanto sul bilancio e anche sulla cessione che lo stesso 34enne ha da mesi richiesto. Sino a gennaio Lotito addirittura pretendeva dieci milioni, adesso è costretto quasi a regalarlo. Simone Inzaghi lo aveva voluto nel 2018 e Acerbi spera riesca a trascinarlo in nerazzurro. Proseguono pure i rumors su un possibile scambio con Rugani a Torino. Il ritorno al Milan sarebbe uno scherzo del destino e darebbe forza a chi ha già malignato sul 1-2 fatto subire alla Lazio. Il Messaggero