
Delio Rossi: “Lazio, migliorerai. Gli attaccanti renderanno di più”
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Due grosse fette di cuore.
Cosa ricorda del Salernitana-Lazio del 1998, con lei sulla panchina dei campani?
“Era la partita della disparità. Eravamo raccogliticci, giovani, inesperti. La Lazio era fortissima, probabilmente la più forte di quel campionato anche se lo vinse il Milan. Molti dei migliori giocatori d’Europa giocavano in biancoceleste. Calciatori che, divisi in squadre diverse, hanno vinto tutto. Figuriamoci in quel momento che erano tutti insieme. Vincemmo noi, fu una sorpresa assoluta”.
Fra le tifoserie ci sono differenze?
“A Salerno si vive di eccessi, sia nel bene che nel male. A Roma non sono così espansivi, ma sono più duraturi nel rapporto. Ho sempre dato tutto, i laziali mi ripagano portandomi nel loro cuore”.
Come si spiega le difficoltà della Lazio in questo inizio di stagione?
“L’anno scorso quella di Sarri non era fra le squadre più forti del campionato, non era da secondo posto. Ha sfruttato un campionato particolare, andando oltre le proprie possibilità. In estate ha perso Milinkovic che per come interpreto il calcio era il centrocampista più forte in Italia. Lo ha sostituito con calciatori che non raggiungono le sue vette. In cambio però ha più alternative. I cinque cambi vengono spesso sottovalutati, ma per me è una regola fondamentale”.
Le difficoltà offensive come se le spiega? Renderanno di più?
“Credo che alcuni giocatori, per esempio Zaccagni, Immobile e Felipe Anderson, attualmente stanno rendendo meno di quel che valgono. Miglioreranno, renderanno di più”.
Cosa si aspetta dalla Lazio in questa stagione?
“Deve superare il turno in Champions, anche perché ha il merito di essere artefice del proprio destino. In campionato deve lottare per il quarto posto. La rosa mi sembra buona”.