Europa League: l’importanza di arrivare primi

Europa League: l’importanza di arrivare primi

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L’obiettivo è vincere il girone.

La Lazio lo scorso anno fallì all’ultima giornata il sorpasso sul Galatasaray che le avrebbe consentito di saltare i sedicesimi di finale approdando direttamente agli ottavi.

Al di là dei soldi e del prestigio, quest’anno l’obiettivo primo posto ha una valenza in più: il ranking. Secondo il meccanismo messo in piedi dalla Uefa, la posizione in classifica (che serve a determinare in quale urna si viene inseriti nei sorteggi) è frutto dei risultati degli ultimi 5 anni. Alla fine della stagione attuale verrà scartato il 2017-18, anno in cui la Lazio approdò ai quarti di finale dell’Europa League contro il Salisburgo e che ci diede ben 17 dei 53 punti che attualmente la Lazio ha nel ranking e che le permettono di essere saldamente al 31esimo posto in classifica.

A comporre il coefficiente Uefa concorrono vari fattori:

  • 2 punti per ogni vittoria dalla fase a gironi in avanti (esclusi gli spareggi per la fase a eliminazione diretta)
  • 1 punto per ogni pareggio dalla fase a gironi in avanti (esclusi gli spareggi per la fase a eliminazione diretta)
  • 4 punti per il primo posto nel girone
  • 2 punti per il secondo posto nel girone
  • 1 punto per ogni turno raggiunto da un club dagli ottavi di finale

Vincere il girone significherebbe avere 4 punti per il primo posto + 1 punto per essere agli ottavi. Senza contare che arrivare primi significa aver vinto e pareggiato partite, fattore che concorre ad aumentare il coefficiente.

Facendo un esempio, fare 4 vittorie e 1 pareggio (perdendone una) e arrivare primi nel girone, ci darebbe già 14 punti prima ancora di affrontare andata e ritorno degli ottavi. Agli ottavi anche un’eliminazione con una vittoria e una sconfitta, ci darebbe 16 punti totali, cioè solo -1 nel saldo del ranking per l’anno successivo (scarti 17 e prendi 16). Figuriamoci cosa comporterebbe un passaggio ai quarti…

La modesta Europa League dello scorso anno ci diede appena 9 punti. Se dovessimo ripeterla, ci troveremmo con un pericoloso -8 nel coefficiente che rapportato a oggi – anche se il giochino non funziona in questo modo perché andrebbero valutati i risultati delle altre squadre – significherebbe passare dal 31esimo al 37esimo posto con la quasi certezza di essere in urna 2 in caso di Europa League e in urna 4 in caso di Champions. Con un netto peggioramento.

Il lato positivo è che una volta scartato il coefficiente di 17 punti della stagione 2017-18, dalla stagione successiva ci troveremo a scartare i 6 punti della 2018-19 e appena 4 della 2019-20. Basterà dunque poco per salire vertiginosamente in classifica.

Insomma, mai come quest’anno l’Europa League non dovrà essere snobbata fin dal primo match di giovedì 8 settembre contro il Feyenoord.

Alessio Buzzanca