
Felipe Anderson, negli ultimi 18 mesi nessuno come lui nella rosa della Lazio
Rassegna stampa
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Tornato, per non andarsene più.
Nell’estate del 2021 la Lazio ha riabbracciato Felipe Anderson che ha spinto per tornare a Roma. E pensare che, nel 2018, se ne andò perché sembrava che il rapporto si fosse perfino logorato. Quando Inzaghi gli chiedeva di rincorrere gli avversari per tutta la fascia, lui sbuffava. Non gli piaceva il ruolo e nemmeno il modo in cui doveva interpretarlo. In un paio di occasioni (per esempio in un Lazio-Genoa del 2018) è stato fischiato dai tifosi che gli contestavano l’atteggiamento. L’addio era inevitabile. Poi, dopo tre anni lontano da Roma, è tornato, molto più maturo e pronto al sacrificio. Fa tutto quel che Sarri gli chiede. Al punto che il rapporto con il tecnico è molto profondo. L’anno scorso ha giocato tutte e 48 le partite stagionali della Lazio, non ne ha saltata nemmeno una, nel 2022-23 è a quota 21 su 21. Ha giocato quindi tutte e 69 le gare disputate dai biancocelesti, unico in tutta la rosa. In ben 62 occasioni è stato schierato titolare, quasi il 90% delle volte. Ha riconquistato anche i tifosi segnando e risultando decisivo in due dei tre derby giocati. Ora si sta trattando il rinnovo del suo contratto, in scadenza nel 2024. La collaborazione dovrebbe continuare fino al 2027, quando avrà 34 anni. Arriverebbe così a un totale di 11 stagioni in biancoceleste, che sarebbe, a quel punto, un terzo della sua vita. Sia lui che la Lazio vogliono trovare l’accordo, già nelle prossime settimane potrebbero raggiungerlo. Il brasiliano potrebbe anche strappare un aumento di stipendio: dovrebbe passare dai due milioni che attualmente percepisce a una cifra vicina ai tre milioni che raggiungerebbe sfruttando una serie di bonus (presenze, gol, obiettivi di squadra…) che verranno inseriti nel nuovo contratto. Con il Mondiale in corso, Felipe ha anche stilato tramite i canali della Lazio la sua 11 preferita della storia del torneo (dal 2002 in poi, perché delle edizioni precedenti non ha memoria). La formazione è quasi del tutto verdeoro, nonché un tantino sbilanciata in avanti: “Però è anche ricca di tecnica”, ha scherzato Felipe, che ha schierato Marcos in porta, Lahm, Thiago Silva, Lucio e Roberto Carlos in difesa, Ronaldinho, Xavi e Rivaldo a centrocampo, Messi, Ronaldo (il Fenomeno) e il suo amico Neymar (cresciuti insieme al Santos) in attacco. “A Ronaldo non rinuncerei mai, è il mio preferito”. Un po’ come Sarri che non rinuncia mai a lui. Ma d’altronde Felipe è tornato per esserci. E c’è, sempre.
Corriere della Sera