Ielpo: “Sarri è bravo ma gli piace lo scontro. Forse ciclo da chiudere”

Ielpo: “Sarri è bravo ma gli piace lo scontro. Forse ciclo da chiudere”

Rassegna stampa

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Mario Ielpo, ex di Lazio e Cagliari, è intervenuto ai microfoni di calciocasteddu.it per parlare del match odierno e del futuro di Sarri.

“Sono nato a Roma, sia dal punto di vista anagrafico che calcisticamente e nella fattispecie nella Lazio, dove entrai bambino.

La mia carriera è però maggiormente legata a Cagliari: sono le due società a cui sono più affezionato. I capitolini fanno un po’ fatica, mentre i rossoblù si sono un po’ sbloccati dopo il 4-3 al Frosinone. Sotto il profilo emotivo, per la squadra biancoceleste, sarà importantissimo non sbagliare la gara di domani per evitare contraccolpi“.

“Sarri è un allenatore bravo ma divisivo, a cui piace lo scontro e che non smussa gli angoli. A prescindere dal suo valore, potrebbe essere arrivato il momento per chiudere il suo ciclo, se non dovessero verificarsi dei miglioramenti concreti“.

“Ranieri mi ha fatto diventare professionista vero: devo tutto a lui, così come lui deve qualcosa alla nostra squadra di illustri sconosciuti che ha scritto pagine importanti. Ci ha aiutato a diventare dei buoni calciatori, artefice numero uno di quell’impresa di oltre 30 anni fa. Tattica, orpelli, contano fino a un certo punto: la differenza l’ha fatta la sua mentalità“.

“Da bambino ho avuto due allenatori sconosciuti, però importantissimi: Forlivesi e Troilo. E poi la figura di Maurizio Scarsella, un mio compagno di squadra delle giovanili laziali. Era un numero 10 dal sinistro divino. Io avevo 9 anni e lui 10: arrivava dall’Urbe Tevere, un fenomeno che poi è purtroppo morto giovanissimo di AIDS, dopo un’esistenza sregolata. Desidero ricordarlo“.

Foto: profilo instagram acmilan