Isaksen, che esplosione. E al Salling esultano…

Isaksen, che esplosione. E al Salling esultano…

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Coefficiente di difficoltà: altissimo.

Eppure Gustav Isaksen sta emergendo. Per lui, da quando è a Roma, è cambiato tutto. Clima, cibo (anche se apprezza già molto l’amatriciana), città, modo di vivere, lingua. Soprattutto però il livello della squadra e del campionato in cui gioca. Al Midtjylland era il leader, il talento, il punto di riferimento: ha chiuso l’ultimo campionato con 18 gol fatti. A Roma è tutto più complicato. Per chi lo circonda è già un sogno che lui sia arrivato alla Lazio. Da piccolo giocava nel giardino di casa insieme al padre e ai tre fratelli maggiori. Lì ha imparato, pur essendo esile, a resistere ai contrasti. All’epoca, quando guardava i video di Ronaldinho, suo idolo, disputare la Champions con la maglia biancoceleste era inimmaginabile. Lo era anche nel 2019-20, quando dovette operarsi al ginocchio e temeva che l’infortunio gli sarebbe costato il grande calcio. In realtà sembrava un miraggio per molti: Emil (uno dei suoi fratelli) e alcuni suoi amici sono stati allontanati dallo stadio Olimpico in occasione della gara con l’Atletico perché, un po’ alticci, avevano causato qualche fastidio. Isaksen non c’entra nulla, ma l’episodio descrive l’euforia con la quale si vive la sua avventura italiana intorno a lui. “Gustav è sempre stato molto semplice, umile e inconsapevole del proprio talento – ricorda John Jeppesen, che lo ha allenato fino all’età di 13 anni al Salling, il suo primo club -. La sua famiglia è stata molto contenta del premio di formazione che la nostra piccola società ha incassato col suo trasferimento alla Lazio”. Lentamente sta scalando le gerarchie a Formello: col Celtic è stato l’unico, dei cinque attaccanti usati da Sarri, a giocare tutta la partita. Già con il Lecce, all’esordio, aveva creato un’occasione solo con uno stop improbabile, con la Roma se ne è inventata un’altra con una palla deliziosa con la quale ha innescato Lazzari. Erano solo sprazzi di classe. L’infortunio di Zaccagni (fuori due settimane) può consacrarlo e dargli il minutaggio che mancava. Gli sprazzi possono diventare la normalità. “Con questi tifosi si possono raggiungere grandi risultati”, ha detto dopo la gara col Celtic. Il passaggio dal Midtjylland alla Lazio aveva un coefficiente di difficoltà altissimo. Lui però sta emergendo.