La Lazio a Wall Street, le regole ed il lungo processo per entrare: la struttura attuale non basta

La Lazio a Wall Street, le regole ed il lungo processo per entrare: la struttura attuale non basta

Rassegna stampa

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Campanella simbolica, celebrativa, ma anche l’inizio di un lungo percorso per una ribalta globale utile per acquisire ulteriore visibilità, aprendo orizzonti inesplorati. “La Lazio a Wall Street, il mercato dei giganti, le regole e il processo per entrare“: è il Corriere dello Sport a ricostruire il possibile iter che alla distanza potrebbe portare il club biancoceleste nella seconda borsa mondiale:

Per un’eventuale ingresso nell’indice servirebbe un iter lungo (minimo 6-9 mesi) e non ancora iniziato – si legge – .

La società ha bisogno di aumentare i ricavi e di uno sponsor. Viene da un’estate surreale e da un blocco di mercato inevitabile, perché le sanzioni si scontano e non si annullano anche se nella nuova stagione l’indice di liquidità e di indebitamento sono andati in pensione. Ora conta il rapporto costo lavoro-ricavi e in questo caso i tifosi della Lazio, che pagano il biglietto o l’abbonamento all’Olimpico, potrebbero sentirsi traditi al posto del presidente-senatore. Da vent’anni fanno i commercialisti. (…) Lo sbarco a New York è prestigioso, ma suonerebbe come un deterrente. Ieri, alle 22 italiane, Enrico Lotito ha suonato la campana, il cosiddetto closing bell, nella sede di Times Square a Manhattan. Per la Lazio rappresenta l’inizio di un dialogo tra sport, finanza e innovazione con una visione di lungo periodo. Grazie per averci accolto nella comunità del Nasdaq». Il progetto, supportato da advisor come Deloitte Legal e lo studio Rosenstandt, «segna l’avvio di un percorso orientato al rafforzamento delle relazioni, del brand e allo sviluppo di nuove opportunità di collaborazione nei mercati globali». Lotito non molla. Un partner, di sicuro, lo aiuterebbe ad alzare lo sguardo della Lazio.

Per intraprendere un percorso del genere, la Lazio dovrebbe dotarsi di funzionari amministrativi, di una comunicazione e di una compliance ben più avanzati rispetto a quelli attuali, illustrando progetti e prospettive di crescita che dovrebbero spingere gli americani a investire nelle azioni del club biancoceleste.  L’ingresso al Nasdaq, inoltre, comporterebbe l’obbligo di pubblicare bilanci trimestrali e la certificazione del proprio bilancio in base a requisiti molto stringenti da parte di una società di revisione. Essendo già quotata in borsa, la Lazio possiede, almeno in parte, una struttura adatta a questo livello di reporting, ma, essendo la SEC ben più rigida, saranno diversi gli accorgimenti da fare per tentare l’ingresso anche nel mercato azionario statunitense”.