
Lazio-Porto, la scheda dei lusitani: riecco Conceicao
Europa league
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Meu amigo Conceicao, eccoti qua.
Conceicao è nei cuori dei tifosi della Lazio. Fa parte della corazzata dello scudetto del 2000. Un nome mai dimenticato, spesso cantato sulle note brasiliane ‘O meu amigo Charlie Brown’ di Benito Paula. Con l’aquila sul petto un titolo, una Supercoppa italiana, 2 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Uefa. Allo Standard Liegi, uno dei suoi ultimi club da calciatore, ha iniziato come vice nel 2010. Poi le vere avventure: Olhanense, Academica, Braga, Vitoria Guimaraes, Nantes e Porto dal 2017. Con i Dragoni ha una media punti di 2.27 punti a partita. Mica male. Ha scelto sempre la difesa a quattro, una prerogativa. Davanti vince la fantasia. In poche parole: o 4-2-3-1, o 4-3-3. A volte anche il classico dei classici: il 4-4-2.
Occhio a Luis Diaz, talento colombiano veloce e tecnico. Quest’anno fin qui grandi prestazioni: 22 presenze totali, 13 gol e 3 assist. In Champions 2 reti in 6 apparizioni, entrambi al Milan tra andata e ritorno. Sergio Oliveira è l’altro talento di Conceicao. Metronomo di centrocampo, qualità da vendere, vede pure la porta. Giocate di livello superiore. Così come il sempreverde Pepe. Altroché bandiera di ritorno, il portoghese, da capitano, gioca ancora a grandi livelli. Dopo la mitica avventura al Real Madrid è andato al Besiktas prima di tornare al suo primo grande amore. Se dal punto di vista fisico, a quasi 39 anni, può concedere qualcosa, ha l’esperienza dalla sua parte per giocare certe sfide internazionali. Sarà un problema per Ciro Immobile. Pure Taremi, punta iraniana fisica, fa paura. In campionato 14 reti, 7 presenze e 5 assist. C’è da stare attenti. Corrieredellosport.it