
Lazio spalle al muro, Fabiani alla squadra: “Fatevi un esame di coscienza. Non scaricate tutto su Sarri”
Rassegna stampa
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Tutti con le spalle al muro.
ANALOGIE
Non è cambiata la Lazio, troppo spesso è venuto meno lo spirito, anche la voglia di fare gol a ogni costo. Qualcuno forse è stato abbagliato dai risultati e dal secondo posto di giugno scorso. Magari a tratti si è visto il bel gioco, ma la solidità e la concretezza erano il segreto. I numero lo confermano: la scorsa stagione i biancocelesti erano comunque 14esimi in Serie A per tiri in porta, quest’anno 17esimi, ma la vera differenza sono i 12 gol in meno. Ne mancano otto di Milinkovic a centrocampo, dove ora il principale marcatore è Vecino (3), spesso riserva di Luis Alberto, alla stessa cifra dal 21 ottobre col Sassuolo. Ballottaggio fra i due a Cagliari con Cataldi in regia (Rovella è squalificato), ma da Siviglia tornano i rumors sul Mago. Davanti il grande dubbio è fra Ciro e Castellanos: «Non ho mai visto una squadra slegata come la Lazio e la mancanza di Immobile poi si sente lontano un miglio. Solo la sua personalità dà coraggio ai compagni per buttare avanti i palloni che lui sa sfruttare nel modo migliore, ma non gioca, il perché bisognerebbe domandarlo a Sarri», le parole a Elleradio di Luciano Moggi, padre di Alessandro agente del capitano, che forse tradiscono da dove escano certi mal di pancia a Formello. Il Messaggero