Lazio spalle al muro, Fabiani alla squadra: “Fatevi un esame di coscienza. Non scaricate tutto su Sarri”

Lazio spalle al muro, Fabiani alla squadra: “Fatevi un esame di coscienza. Non scaricate tutto su Sarri”

Rassegna stampa

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Tutti con le spalle al muro.

Ognuno si assuma le proprie responsabilità senza scaricarle su Sarri in questo momento delicato. E guai a far uscire altri mugugni o spifferi dallo spogliatoio. Avviso ai naviganti, è tornato il metodo Fabiani, alla ripresa a Formello: «Io monitoro e annoto tutto come un padre di famiglia, non farò lo stesso a fine anno. Non ci facciamo trascinare dalla negatività perché nulla è perso, ma voglio subito il riscatto», il sunto del discorso di ieri mattina al gruppo. Sembra di essere tornati al giorno dopo la disfatta di Salerno. Allora il ds era stato altrettanto duro: «Ora basta. Se qualcuno pensa che l’allenatore venga sollevato dall’incarico si sbaglia, la melma la mangiamo tutti insieme adesso. Me compreso». Stavolta non c’è nemmeno bisogno di ribadire il concetto, Lotito è stato chiaro sul tecnico: «Non lo esonero. Siamo al suo fianco». Ma serve di nuovo il polso di ferro. Quella scossa del 26 novembre, d’altronde, ha portato a 6 vittorie e un pareggio (a Verona) in campionato, con la sola sconfitta con l’Inter in mezzo. Proprio contro il Cagliari in casa, nonostante i fischi dell’Olimpico per il successo risicato con l’uomo in più, è iniziata una graduale risalita per la Champions. È diverso, però, arrivati a febbraio, nel girone di ritorno.

ANALOGIE

Non è cambiata la Lazio, troppo spesso è venuto meno lo spirito, anche la voglia di fare gol a ogni costo. Qualcuno forse è stato abbagliato dai risultati e dal secondo posto di giugno scorso. Magari a tratti si è visto il bel gioco, ma la solidità e la concretezza erano il segreto. I numero lo confermano: la scorsa stagione i biancocelesti erano comunque 14esimi in Serie A per tiri in porta, quest’anno 17esimi, ma la vera differenza sono i 12 gol in meno. Ne mancano otto di Milinkovic a centrocampo, dove ora il principale marcatore è Vecino (3), spesso riserva di Luis Alberto, alla stessa cifra dal 21 ottobre col Sassuolo. Ballottaggio fra i due a Cagliari con Cataldi in regia (Rovella è squalificato), ma da Siviglia tornano i rumors sul Mago. Davanti il grande dubbio è fra Ciro e Castellanos: «Non ho mai visto una squadra slegata come la Lazio e la mancanza di Immobile poi si sente lontano un miglio. Solo la sua personalità dà coraggio ai compagni per buttare avanti i palloni che lui sa sfruttare nel modo migliore, ma non gioca, il perché bisognerebbe domandarlo a Sarri», le parole a Elleradio di Luciano Moggi, padre di Alessandro agente del capitano, che forse tradiscono da dove escano certi mal di pancia a Formello. Il Messaggero