
Lotito: “Manterrò gli impegni sul mercato. Per Pedro ho ricevuto minacce. Correa? Pagare moneta…”
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Lotito torna a parlare dopo tanto tempo.
E poi il lungo capitolo dedicato a Correa e all’Inter che sta giocando un po’ a nascondino. «La Lazio ha tantissimi giocatori – ha detto il patron -, ma bisogna impiegare coloro che sono funzionali al gioco di Sarri, e ci stiamo attrezzando per far sì che ciò accada. Lavoreremo fino alla fine del mercato in tal senso. La squadra ha bisogno anche di esser snellita, faremo anche questo. Abbiamo dimostrato di poter rispettare gli impegni senza cedere nessuno». Si va su Correa e qui Lotito cambia quasi espressione: «Quanto vale Correa? Il mercato non lo faccio in tv. All’inizio della mia presidenza dissi ‘pagare moneta, vedere cammello’. Un motto che ancora resta. Anche perché noi i giocatori li paghiamo. Il mercato verrà fatto nel momento in cui qualcuno ci farà un’offerta in modo chiaro. Se la riterremo congrua, andremo avanti, altrimenti non gli daremo seguito. Se ho visto l’Inter? Sono sincero, non l’ho vista. Mi è stato riferito che c’è stata una partenza dell’avversaria non all’insegna della grande competitività. Ma non l’ho vista, non posso esprimere giudizi».
Con l’ex tecnico ora attuale allenatore dell’Inter, Lotito non ha ancora dimenticato il modo come è andato via Inzaghi. «Se ho litigato con lui? Sono momenti che fanno parte del passato. Forse ho seminato male. Ma ho cancellato certe situazioni, penso al futuro e non al passato. Non lo faccio mai». L’ultima è sulla scelta di Dazn e sui problemi tecnici che ci sono stati alla prima giornata. «Tutte le innovazioni portano anche a piccoli problemi – spiega Lotito -, l’importante è che siano superabili. Il calcio è indispensabile, sta portando e promuovendo l’innovazione. Si tratta di un problema di carenza delle infrastrutture. Il calcio sta mostrando che sono obsolete e che vanno cambiate. Come tutte le cose ci sono processi d’assestamento che devono esser presi in considerazione, ma le persone non devono pentirsi delle loro scelte». Ilmessaggero.it