Luka Romero: “Grazie alla Lazio sono cresciuto e migliorato”

Luka Romero: “Grazie alla Lazio sono cresciuto e migliorato”

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Romero: “Ho trovato un calcio di livello alto in Italia”

Luka Romero è il protagonista del Match Program della Lazio in vista della sfida di sabato contro il Verona.

Occasione per un bilancio della sua prima annata in Italia: “Sono cresciuto come giocatore e come persona, imparando tante cose, come ad esempio adattarmi a tutte le dinamiche che richiede un club professionistico come la Lazio, una squadra che lotta ogni stagione per raggiungere grandi traguardi. Oltre ad allenarmi per provare a vincere tutte le partite, ho avuto soprattutto la possibilità di lavorare ad alto livello con grandi professionisti”.

“Traguardi? Il debutto con la Lazio e la convocazione con l’Argentina? Questi riconoscimenti sono stati molto importanti per la mia crescita, sono felice e grato per questo, cerco sempre di sfruttare al meglio ogni opportunità per aiutare il più possibile la squadra. Con la convocazione in Nazionale poi ho coronato un altro mio sogno: è sempre un grande orgoglio poter rappresentare il proprio paese”.

“Il calcio in Italia? Ho trovato un livello alto, me lo aspettavo. Infatti ho sempre avuto aspettative importanti verso questo campionato, visto che ci sono tante squadre forti. Non a caso qualsiasi giocatore sogna di giocare in Italia”. 

“Il rapporto con il mister? Direi quello che c’è tra un qualsiasi calciatore e allenatore. Ho grande rispetto e ammirazione verso il mister perché ha molta esperienza. Sono felice, mi sta insegnando molto dandomi tanti consigli per aiutarmi a migliorare”. 

“Chi mi ha impressionato di più? Più di un singolo calciatore, è l’unione del gruppo ad avermi positivamente colpito. Siamo tutti uniti, apprezzo molto come mi hanno aiutato a inserirmi fin dal primo giorno e come mi supportano in ogni momento. Non saprei fare un nome in particolare perché tutti mi danno consigli. Essendo il più giovane del gruppo cerco sempre di ascoltarli per imparare il più possibile”.

Alessio Buzzanca