Mandas tra origini e futuro: “Che crescita grazie alla Lazio. Folle pensare che ora valgo dieci milioni…”

Mandas tra origini e futuro: “Che crescita grazie alla Lazio. Folle pensare che ora valgo dieci milioni…”

Dichiarazioni

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Il portiere della Lazio, Christos Mandas, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Esquire Greece’:

“Naturalmente porto sempre a termine tutto e, quando vedo che non c’è altro da fare, mi calmo e dico che se deve succedere qualcosa, succederà.

Da piccolo non avevo molta pazienza, ma col tempo ho imparato a sfruttare ogni possibilità. Il mio valore di 10 milioni? È un po’ folle da vedere ora, soprattutto se pensiamo che tre anni fa, quando ero all’OFI Creta, era dieci volte inferiore. È difficile da spiegare. Ma, come ti ho detto, non ci penso troppo. Un mio caro amico mi dice che uno dei motivi per cui gioco a calcio è che tutto mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro. E vale anche in questo caso”. 

“La fiducia in me stesso l’ho costruita da quando ero più giovane, con alcune difficoltà nella prima squadra in cui giocavo. Ho vissuto alti e bassi e sono stato fortunato che sia successo allora. Questo mi ha aiutato anche alla Lazio: ero arrivato come terzo portiere e cercavo di dare il meglio, di diventare secondo e poi primo, e ci sono riuscito in pochi mesi. Voglio competere con me stesso”.

“Se proprio dovessi scegliere, però, sarebbe un grande complimento per me se mi paragonassero a Buffon. Mi piacerebbe poter diventare come lui, qui in Italia è un idolo per tutti, indipendentemente dalla squadra. Mi piacerebbe poter diventare qualcosa di simile in Grecia, soprattutto per i bambini. Di Buffon mi piace molto la sua leadership, in campo era un leader indiscusso. Anche dal punto di vista tecnico aveva un ottimo posizionamento e grandi riflessi. Quando sei nella posizione giusta, non c’è bisogno di fare cose spettacolari. Le cose fondamentali sono sempre le più difficili e lui faceva le cose fondamentali, ma le faceva molto bene”.

“Io non penso molto alla pressione che c’è in campo, credo tanto in me stesso e, anche se la palla entra e la gente dice che non c’era niente che potessi fare, io dirò che invece avrei potuto di fare di meglio. Non voglio sembrare presuntuoso, semplicemente non sento tanta pressione quando gioco. Mi sento come durante gli allenamenti, come se stessi facendo solo il mio lavoro. Al contrario, è dopo la partita che ho un terribile mal di testa e mi sento teso. 

“Voglio continuare a giocare fuori e sfruttare tutte le mie opzioni prima di tornare in Grecia. Mi piace molto la Serie A, le squadre greche che sono più avanti in classifica hanno buone strutture, ma il campionato greco non è ancora a un livello tale da poter seguire quelli stranieri. All’estero invece si ha la possibilità di migliorare al massimo. Mai dire mai. Mi piacerebbe, ovviamente, tornare a giocare nell’OFI Creta un giorno, per ovvie ragioni. Vedremo…”