Marcos Antonio, l’adattamento davanti la difesa è complicato
Rassegna stampa
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Doveva sostituire Leiva.
La posizione di Marcos Antonio
Ora sarebbe sbagliato discutere il valore di Marcos Antonio, le cui qualità tecniche e di palleggio sono apparse nitide e riconoscibili dalle prime amichevoli e anche nella mezz’ora con i blucerchiati, almeno sino all’errore decisivo. Si può ragionare sulla collocazione tattica e ci si può chiedere, in attesa che risponda il campo, se per caso non sia stata sbagliata la posizione per cui è stato preso. Non è solo leggero dal punto di vista fisico. Adattamento complicato a un ruolo in cui servono anche altre caratteristiche, in primis il senso della posizione e l’ordine tattico richiesto nel sistema di Sarri. Si sapeva che Cataldi, più inserito nel gioco e 19 volte su 38 titolare nello scorso campionato, avrebbe cominciato la stagione davanti. Non era preventivabile che Marcos Antonio faticasse così tanto. Un passaggio si può sbagliare. L’errore di concetto e di posizione, dopo essersi liberato della palla, hanno colpito in negativo nell’azione che ha portato al pari di Gabbiadini. Il brasiliano si è spostato dietro Milinkovic. Lo aveva già fatto in precedenza, richiamato proprio dal serbo, che lo aveva visto sbucare all’improvviso. Si muove tanto. E’ dinamico, diverso dal regista classico. Deve ancora capire il calcio della Lazio, non solo della Serie A.
Investimento sul futuro
De Zerbi aveva garantito sulle sue capacità. Sarri ci ha puntato e bisognerà aspettarlo, come è successo per tanti altri celebrati giocatori della Lazio, a partire da Luis Alberto. Dunque, sia chiaro. Nessuno mette in dubbio Marcos Antonio. E’ un fatto, però, che non stia giocando. Nello Shakhtar non si muoveva da vertice basso del centrocampo, ma era uno dei due mediani. Ha fatto in prevalenza l’interno, ha giocato anche da trequartista. Ricorda Maxime Lopez, il play del Sassuolo, per fisicità e caratteristiche tecniche. E’ un investimento sul futuro e Leiva dal Brasile gli ha dato la benedizione. L’ulteriore handicap, nel processo di inserimento, è l’abbinamento con Luis Alberto e Milinkovic, altri due fantasisti. Un terzetto forse insostenibile. “Vedremo sul campo, anche a costo di prenderci qualche rischio” ha spiegato Sarri. Certo con il Feyenoord, al debutto nel girone, non si può sbagliare. E il tecnico potrebbe anche giocare con Vecino in copertura e Marcos Antonio nel ruolo di mezzala. Le soluzioni, volendo, si trovano.