Sarri-Lazio, a che punto siamo? L’ex difensore dell’Empoli, FRANCESCO PRATALI, ora in collegamento a ‘NMM’! #radiosei “Sicuramente il modo di giocare di Sarri è diverso, nel mio primo Empoli dopo dieci giornate eravamo ultimi in classifica.
Poi abbiamo fatto la finale play-off e dopo abbiamo raggiunto la serie A. La cosa fondamentale è che ci sia totale disponibilità a sposare la sua filosofia di calcio. Non ci sono mezze misure, o fai come dice lui o vai incontro a difficoltà. Per questa squadra è solo una questione di tempo, in un mese non trovi gli automatismi. Sono certo che tra un mese riuscirà a far vedere il suo calcio che a sprazzi ha già fatto vedere. L’unico dubbio riguarda il fatto che non ha un play ideale per il calcio che vuole fare. Leiva è un grande giocatore ma non proprio ideale per il suo modo di giocare. Sarri vuole un giocatore come Valdifiori o Jorginho che hanno caratteristiche diverse. Non è facile, però, trovare sul mercato quel tipo di calciatore. I difensori sono tutti ottimi giocatori. Anche io all’inizio ero un po’ scettico. Essendo abituato a guardare palla e uomo, ho avuto difficoltà a ragionare di reparto non guardando più l’avversario. Poi sono entrato nei meccanismi ed ho capito che in questo modo nascondi anche i difetti e gli errori del singolo. Basta uno che non crede in questa metodologia per far saltare il banco. E’ un processo che all’inizio può creare problemi. Acerbi ha più di 30 anni, non è abituato a pensare in questa maniera, serve un po’ di tempo. Con un giovane è più facile, anche se poi per esempio Rugani poi ha avuto difficoltà a tornare a lavorare su uomo e palla. Va detto che Sarri non fa solo 4-3-3, la chiave è capire la strada più giusta, ma solo una volta sistemata la fase difensiva. Se prendi uno come Sarri deve costruire un progetto e questo necessità di tempo. La Lazio non deve fare l’errore di non concederglielo. Se lo fanno nel giro di tre anni può portare alla Lazio molto in alto”