Peruzzi: “Bello fare il team manager ma dalla Lazio sono andato via in pace. Gioco da basso? Ma siamo matti…”

Peruzzi: “Bello fare il team manager ma dalla Lazio sono andato via in pace. Gioco da basso? Ma siamo matti…”

Rassegna stampa

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Angelo Peruzzi è stato intervistato dal Corriere della Sera. Al centro del colloquio ovviamente il suo futuro nel calcio, soprattutto in merito ad un suo ritorno alla Lazio.

«Adesso? A casa ci sto poco.

Curo i miei interessi immobiliari e soprattutto sto all’aria aperta: il mio terreno, i miei boschi, i funghi, la caccia al cinghiale. La famiglia, gli amici, le cose semplici che mi fanno star bene. Il calcio è diventato un cinema, non fa per me».

«La Lazio la chiama nel 2001? Cragnotti, lo scudetto ch avevano appena vinto, trenta chilometri da Blera: come potevo dire di no. Sono stato benissimo, anche se poi il club fallì e Lotito ci spalmò i contratti. Ma ero sereno. Stavo bene. Anche se i romanisti dicevano che ero diventato laziale e i laziali che ero romanista».

“Meglio team manager alla Lazio? Era bello fare da unione tra la squadra e la società e vogli sfatare una leggenda sul mio addio per contrasti con Lotito. Sono andato via in pace. Lui ha il suo carattere, ma pure io: permaloso, tanto. E capoccione, testardo. È finita. Giusto così».

“E oggi? Chi para meglio? Sono tanti. Sono bravi. Ma sto gioco dal basso mi fa ridere. Dice: serve per fare gol. Se non sbagli però. Se qualcosa va male, hai il nemico in casa. Ma siamo matti?»

“Il futuro di Peruzzi? Faccio tante cose, vedo poche partite, mi annoiano a volte, meglio i boschi, i funghi la caccia. Lo so, lo so: vivo a Blera, un paesino in provincia di Viterbo. Ma io qui sto bene, sono felice. E per me il posto più bello del mondo. Com’è che si dice? Contento io, contenti tutti”.