
Peruzzi e i 12 anni con Inzaghi: “Dolce, serio e cocciuto. Ecco cosa facevamo per smorzare la tensione…”
Rassegna stampa
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«Io, Giocondo il cuoco e Walter il magazzinie re eravamo l’interruttore che per due o tre ore riusciva a smorzare la tensione di Simone.
In che senso?
«È l’esatto contrario del giocatore. Se mi avessero chiesto di indicare uno che non avrebbe mai potuto fare l’allenatore, avrei risposto di getto Simone. Era un ragazzino, viveva alla giornata, rideva, scherzava, era tutto uno scherzo. Si è fatto uomo, ora è maturo, responsabile, cocciuto anche. Un tecnico di prim’ordine, studia giorno dopo giorno, cura i dettagli, ed è un decisionista. Un giorno gli dissi: “Simo, se vuoi diventare un grande allenatore devi fare attenzione anche alle cazzate e avere una risposta definitiva per qualsiasi domanda. Sì o no, incerto mai, non devi prendere tempo, vediamo più avanti o cose del genere”. Io l’allenatore non l’ho fatto perché la notte voglio dormire, troppe responsabilità, un carico insopportabile di tensioni, pressioni da tutte le parti. Per un po’ ho fatto il vice di Ferrara a Genova e nell’Under 21, l’osservatore e poi il secondo di Lippi in Nazionale, ma non era cosa. Il ruolo dell’osservatore lo trovavo innaturale”
Torniamo a Simone.
«Tosto e consapevole. Mai avrei pensato di vederlo attaccare al muro qualcuno nello spogliatoio, e invece è capitato. Sa essere dolce con i giocatori, ma anche autorevole e autoritario. La trasformazione più sconcertante avviene in partita. Lui vive per il risultato, per la vittoria. Credimi, è talmente teso e su di giri che sarebbe perfi no capace di fare a botte. Hai presente Salvatore Bagni? Fuori dal campo un uomo di cuore, sempre pronto a farsi in quattro per darti una mano, ma in partita avevi soltanto voglia di attaccarlo al muro. Un genere alla Bagni». corrieredellosport.it



