Ricavi stadio, Lazio solo sesta: 20 milioni in meno della quinta

Ricavi stadio, Lazio solo sesta: 20 milioni in meno della quinta

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Sponsor, premi UEFA, diritti televisivi: tutto fa brodo oggi in un sistema calcio alla disperata ricerca di denaro e liquidità che possano mantenere oliati tutti i meccanismi.

Fra tutte le voci a bilancio, una in particolare negli ultimi anni sta ritrovando importanza: i ricavi da stadio. Gli incassi derivanti dalle strutture sportive durante le partite casalinghe stanno tornando a rivestire un ruolo di primo piano per le società di primissimo livello, sia a livello nazionale che internazionale.

L’ultima analisi rilasciata da Calcio e Finanza ha fatto il punto sui ricavi da stadio in Italia ed il dato che salta fuori, per la Lazio, è tutt’altro che roseo. Nella particolare classifica di chi guadagna di più al botteghino, infatti, i biancocelesti sono solo sesti, con 17.9 milioni di euro. Se il dato dei biancocelesti è generalmente in linea con quello della Fiorentina, settima con 14.1 milioni, il distacco con le prime cinque squadre è abissale.

Ricavi da stadio, la differenza tra la Lazio e le altre

Le prime due posizioni sono occupate dalle milanesi: 79 milioni di euro di ricavi per l’Inter e 72.9 milioni per il Milan. Certo, sul piatto della bilancio nel caso delle due squadre di Milano pesa un impianto come San Siro ed un tasso di riempimento che, in media, sfiora il 96%. Poco sotto segue la Juventus, con i ricavi dell’Allianz Stadium che nel 2023 hanno toccato i 61,5 milioni. Chiudono le ultime due posizioni della top-5 Roma (49.2 milioni di euro) e Napoli (37.9 milioni di euro).

Insomma, fra Napoli e Lazio la differenza è di 20 milioni esatti. Un divario enorme, che forse meglio di ogni altro dato evidenzia quelle che sono le carenze progettuali che in questi anni sono stati il trait d’union fra i biancocelesti e l’Olimpico. Notti come quelle contro il Bayern non sono certo una novità, e uno stadio interamente a tinte biancocelesti lo si è visto più volte. Con una percentuale media di riempimento prossima al 63%, però, anche sotto questo aspetto si potrebbe lavorare a quel famoso “salto di qualità” di cui si parla da anni nell’ambiente Lazio.