‘QUELLI CHE…’ – Calleri: “Papà era orgoglioso dell’affetto dei laziali. Carattere duro, ma gli devo molto” (AUDIO)

‘QUELLI CHE…’ – Calleri: “Papà era orgoglioso dell’affetto dei laziali. Carattere duro, ma gli devo molto” (AUDIO)

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Riccardo Calleri a ‘QUELLI CHE…’

Riccardo Calleri a Radiosei: “A papà faceva molto piacere che a Roma fosse ricordato con così tanto affetto.

Quando poteva, ritornava nella Capitale e questa cosa lo inorgogliva. Il rapporto tra noi due era lo stesso che lui aveva con gli allenatori (ride). Mi ha insegnato molto a modo suo ed era molto duro di carattere, anche nei rapporti familiari.

In realtà riusciva anche a creare rapporti eccellenti con i giocatori. Ad esempio in qualche contratto di giocatore che fece, se lo prendeva a benvolere si sbagliava e pagava anche di più. Se c’era fiducia, mollava i freni inibitori.

L’idea di Gascoigne nacque per la competenza calcistica di papà. Lui vedeva partite di squadre di tutto il mondo. Per quanto riguarda Thomas Doll, purtroppo aveva problemi fisici e nonostante questi è stato un giocatore straordinario. Se non li avesse avuti sarebbe stato un calciatore di livello mondiale.

Tutte le idee e le follie di mio padre un po’ si confrontavano con Regalia e con mio zio Giorgio e questo alla fine funzionava: era il connubio perfetto di lavoro. Mio padre guardando giocatori in tutto il mondo – così come Regalia – si confrontava e da lì nascevano le idee. Mio zio invece seguiva più gli aspetti tecnici societari.

L’epilogo della storia di mio padre alla Lazio coincide con la malattia e la morte di mio zio. Forse papà non avrebbe lasciato la Lazio se non fosse stato così travagliato quel periodo. Chissà.

Dino Zoff preso dalla Juventus fu un’altra intuizione di papà: aveva appena vinto la Coppa Uefa con la Juve e aveva molte possibilità di trovare squadre di livello, ma papà fu molto convincente e gli fece sposare il progetto Lazio.

Per quanto riguarda la Lazio di oggi non ho messo lo zampino nelle decisioni attuali di mercato. Ma Ciro Immobile per me è un vero campione, probabilmente un po’ sottovalutato”.

Alessio Buzzanca