Sarri in conferenza: “L’appagamento non è la causa, non siamo dei folli. Ora concentrati fino alla fine” (AUDIO)

Sarri in conferenza: “L’appagamento non è la causa, non siamo dei folli. Ora concentrati fino alla fine” (AUDIO)

Dichiarazioni

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La conferenza stampa di Maurizio Sarri dopo la sconfitta con il Milan

“Siamo andati sotto 2-0 senza che la partita fosse mai decollata, noi stavamo facendo pochissimo come loro: la sensazione è che l’abbiamo data per persa se non negli ultimi dieci minuti di gara.

Non penso che siamo entrati scarichi, ma casualmente ci siamo trovati sotto di due gol, e questo ci ha condizionato in modo pesante il modo di pensare: sarebbe dovuto esserci un tentativo più cattivo. L’Inter si era trovata sotto e ha reagito in modo diverso, la sensazione visiva è che stiano meglio i nerazzurri: i picchi di velocità del Milan sono stati superiori, come quantità e qualità della corsa siamo stati superiori.

Ci vuole fantasia per avere certezza di un posto in Champions, non penso che l’appagamento sia la causa, altrimenti ho una squadra di folli e non lo penso: la classifica è cortissima e va dato tutto. Penso che la palla di Casale non fosse un granché, ma neanche lo smarrimento di Marcos, doveva andare più violento verso la palla per riaprire a sinistra: è un errore che può succedere, come può succedere che l’arbitro fischi quel contrasto. A Firenze abbiamo fatto quattro gol così, e parlarono di contropiede.

Se sono preoccupato? Bisogna essere concentrati, proiettati verso la prossima gara con il Lecce. Che in questo momento noi abbiamo giocatori in scarsa condizione, forse anche mentale, è evidente. Vediamo se riusciamo a farli tornare in condizione.

Cataldi? Vediamo domani mattina se può iniziare a lavorare in campo, se non lo fa nei prossimi due giorni diventa difficile per il Lecce. Può darsi che il Milan fosse più fresco per le scelte di mercoledì, sono scelte. Le sconfitte con Inter e Milan? Sono due squadre che abbiamo battuto, se poi mi chiedi un’opinione personale ti dico che sono due rose molto più forti della nostra, e ci manca qualcosa per essere alla pari: la classifica ti dice qualcosa di diverso, ma la realtà è questa”.