
Sarri porta a cena (che non sia l’ultima) la Lazio, patto per un finale diverso: “Crediamo nella risalita”
Rassegna stampa
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Sarri porta tutti a cena
La sua parola è solenne come un giuramento di fedeltà.
Sarri porta tutti a cena, sperando non sia l’ultima e, soprattutto, stavolta non ci sia nessun bacio di Giuda. Celebriamo l’eucaristia. Mau lo aveva promesso nella settimana dei confronti e della riconciliazione con il gruppo subito dopo la debacle di Bergamo contro l’Atalanta. Da allora Mau è venuto più incontro alle esigenze dei giocatori (niente doppie sedute) e ieri sera li ha trascinati insieme al suo staff al ristorante l’Invito vicino a Formello per una serata di spensieratezza e allegria. Sfruttando il giorno di riposo, nonostante il ko con la Fiorentina. Non cambia il programma né la strategia: bisogna mantenere l’unità interna per superare la tempesta esterna. Martedì mattina c’è stato un breve confronto, il gruppo è stremato, ma ha dato segnali di vita: «Mancano 12 giornate, mister, crediamo ancora alla risalita con un grande finale in Serie A». È tosta con il Bologna a +8 al quarto posto in classifica, ma Sarri deve cavalcare questa fede e continuare a comportarsi come un pater familias, non più come il Messia. Stringersi intorno alla squadra rimane l’unica via. Dal vecchio “patto dei Parioli” nel 2022 nacque una nuova Lazio. Al di là delle eventuali imprese contro Bayern in Champions e Juve in Coppa Italia, è l’ultima speranza da qui a giugno per riprendersi il campionato. Il Messaggero