Tare: “Ecco i miei colpi mancati. Milinkovic? Valeva 100 milioni di euro…”

Tare: “Ecco i miei colpi mancati. Milinkovic? Valeva 100 milioni di euro…”

Rassegna stampa

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L’ex ds della Lazio, Igli Tare, ha rilasciato una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio.

Di seguito i passaggi più interessanti dell’intervista, raccolti da goal.com

“Ho lavorato per 15 anni con Lotito, ho avuto modo di imparare da lui, è molto intelligente e sa fare calcio. A volte anche a modo suo, ma per me è stato una grande guida. Sono stati 15 anni di amore e odio, lui sapeva dove erano i miei punti di forza e io sapevo che lui era sopra di me e andava rispettato. Da fuori può sembrare una cosa, ma da dentro un’altra. Ho pensato di rimanere alla Lazio tutta la vita, anche i miei figli sono laziali. Ma il nostro mondo è fatto di cicli”.

“I miei migliori acquisti sfumati? Pastore quando era ancora all’Huracan, abbiamo sbagliato intermediario, avevo informazioni sbagliate, feci anche un’offerta; Cavani dal Palermo, quando stava per lasciare Palermo, Zamparini non voleva che venisse alla Lazio, era un prestito con obbligo di riscatto; Kim è un altro rimpianto, quando era a Shanghai avevamo fatto un’offerta, prima che andasse al Fenerbahce”.

“Il prezzo di Milinkovic-Savic era di 100 milioni di euro. Sono arrivate offerte, ma Lotito ha voluto fare un atto d’amore verso i tifosi e ha rifiutato. Su Muriqi ero consapevole che non era un problema suo, ma di ambientamento e mentalità che gli serviva per raggiungere un livello così alto. In Spagna è uno dei centravanti più forti. Ci sono situazioni che in un posto funzionano e in altri no, lui è uno di questi casi”.

“Simone Inzaghi è sempre stato un predestinato. Avevamo in mente un percorso per lui dai Giovanissimi, sapevamo che sarebbe diventato allenatore della Lazio. Dietro ai suoi risultati c’è tanta sofferenza, è all’ottavo anno in Serie A e ha ancora tanto da percorrere in carriera. Se mi sono sentito tradito quando è andato all’Inter? Ero felicissimo perché sarebbe stato il coronamento della sua carriera. Nella Lazio veniva da un ciclo di 5 anni e sarebbe stato difficile proseguire insieme se fosse rimasto, avremmo dovuto cambiare tanti giocatori. La sua scelta era comprensibile”.