Terreno Olimpico, no di Sarri al sintetico. Milinkovic: “Abbiamo rinunciato alla costruzione dal basso”

Terreno Olimpico, no di Sarri al sintetico. Milinkovic: “Abbiamo rinunciato alla costruzione dal basso”

Rassegna stampa

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L’erba di Formello è sempre più verde.

Quella dell’Olimpico può e deve migliorare. Purché ci si continui a confrontare e a lavorare insieme in un clima disteso e di massima collaborazione. È questo l’esito della riunione di quasi un’ora, tenutasi ieri mattina con i vertici di Sport e Salute. Basta toni accesi e minacce di spostarsi altrove. Anzi, immediate prove di pace. Particolarmente apprezzato dalla Lazio (che si doveva allenare ieri alle 11) il gesto tempestivo e la disponibilità del dg Diego Nepi di presentarsi nel centro sportivo biancoceleste, subito dopo le dure parole di Sarri sul terreno dell’Olimpico al termine del match contro l’Udinese. Incontro costruttivo, anche alla presenza di Milinkovic e del ds Tare. Cambia idea, l’allenatore: «Non andremo a giocare da nessun’altra parte. Risolveremo insieme questo problema capitale». Al vertice di ieri alle 10.15 c’erano anche l’agronomo della Lazio e Valeriano Bernardini di Sport e Salute, insieme ad Andrea Santini, responsabile dello stadio e del Parco del Foro Italico. Un vero tavolo tecnico: approfondimenti sulla lunghezza dell’erba, sull’umidità, su come e quanto scorre il pallone sul terreno, ovvero sui requisiti del “Pitch Quality Program” della Uefa, sui quali è già in piena regola l’Olimpico. È chiaro però che esistono ampi margini per migliorare il terreno, già dal prossimo incontro. Si provvederà a un’irrigazione diversa, durante la sosta mondiale verrà realizzata un’operazione accurata sul manto, ma bisognerà fare i conti con l’inverno. È stata tracciata una road map di step e interventi, iniziati già ieri per sfruttare questa settimana di riposo; proseguiranno a novembre e guardano anche al prossimo anno. Ci si scontra tuttavia sempre con un campo che ospita concerti, il rugby e due squadre – Roma e Lazio – che lo calcano di continuo perché impegnate nelle competizioni europee, oltre che in campionato: «Infatti il problema è anche il doppio impegno – ha sottolineato Sarri nella riunione – perché a Verona, guarda caso oggi che non gioca più il Chievo, il terreno è incredibilmente migliorato»


IL CONFRONTO


Il discorso per Inter e Milan non vale? Anche l’erba di San Siro sembra sempre più verde. L’altra proposta di Sport e Salute su quella linea semi-artificiale: un 60% sintetico potrebbe essere una soluzione, ma Sarri dice no, sarebbe folle rinunciare a un prato naturale con il clima mite della capitale. Ma serve comunque un campo più duro e veloce per far scorrere il pallone: «Altrimenti non riusciamo a proporre le nostre soluzioni tattiche. Domenica, alla fine del primo tempo negli spogliatoi ci siamo detti basta, rinunciamo alla costruzione dal basso perché, dopo un paio di tentativi palla a terra, rischiavamo di fare il patatrac contro l’Udinese», ha raccontato il vice-capitano Milinkovic, presente alla riunione al posto di Immobile. Nessuna connessione fra il campo e la sua lesione al flessore: «Ma come vedete, anche con un manto più morbido come quello attuale, gli infortuni ci sono comunque – la chiosa di Sarri – e quindi l’importante è provare a metterci il massimo impegno sempre. In Premier danno un premio di un milione di sterline al campo inglese giudicato il migliore». La prossima settimana Sport e Salute dovrà passare anche da Mourinho, non certo più british nelle sue critiche. Il Messaggero