
Zaccagni, Lazio a vita: “Non intendo muovermi da qui. Baroni ci trasmette serenità, la Nord amore” Poi sul derby e l’Italia…
Dichiarazioni
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Lunga intervista a Mattia Zaccagni.
“Come ogni bambino ho spesso guardato il cielo e le stelle, ho sognato di volare il più in alto possibile, così ho iniziato a inseguire un pallone. Un calciatore, la Citta Eterna, lo spazio. Tre cose che a Roma possono essere gli ingredienti di una città globale. Roma non è solo calcio e storica antica, tutti conoscono la cultura, ma non tutti sanno che è un importante polo per l’industria aerospaziale italiana. Son passato da essere un ragazzino a diventare un uomo, in campo e fuori. Ho giocato in Serie B, ho vinto il campionato e mi son fatto le ossa in tutti i sensi. Il gol all’Europeo non lo scorderò mai, una gioia immensa, un qualcosa di unico. Mi son passate tante immagini in testa, è indescrivibile, non saremmo passati se non avessi segnati. Un momento irripetibile, magico, speciale. Sapere che hai dato gioia all’Italia intera è qualcosa che ti porti dentro per sempre. C’è un video bellissimo di mia moglie che, la mattina dopo che ho fatto gol, lo fa vedere a mio figlio che è contento nel vedermi esultare. Un video che mi porterò dentro e lo legherò questo ricordo. Quando segni in partite importanti la differenza la fa quello che ti circonda. Quindi uno stadio caloroso, il fine partite festeggi di più di una partita normale, sono emozioni che quando le provi hai una botta di adrenalina inspiegabile“.
Inevitabile un passaggio sul derby: “Qui il calcio è molto sentito, come nel resto d’Italia, ma con un qualcosa in più. Sembra come se quello che fa un calciatore in una partita cambi l’umore di una città. Basti pensare che un mese prima mi iniziano a fermare per il derby. Quando arrivi al centro sportivo ti accorgi se ci sarà un derby a breve. c’è una tensione, un’aria diversa, abbastanza pesante. La partita è molto sentita e quindi la sentiamo anche noi. Mi piace stare in mezzo alla gente, perché alla fine siamo ragazzi come altri. Anzi, vorrei fare molte più cose di quelle che possiamo, però è sempre un piacere stare tra la gente”.
Radici e attualità: “Il calcio per me, se lo devo definire con una sola parola è: passione, perché racchiude tante cose. Ho iniziato a giocare a 3/4 anni e non ho mai smesso, dopo tanti sacrifici sono arrivato dove voglio essere. Giocare per la massima serie del tuo Paese è un sogno di tanti bambini, ed era anche il mio. Oggi sento di avere un grande privilegio. Qui hanno giocato tanti campioni. Con la fascia al braccio prendo l’eredità di Ciro, mio grande amico, un pezzo grosso di questo campionato. La prima volta che ho vestito l’azzurro in allenamento ho sentito un senso di leggerezza. Si sente la storia, ma ti fa sentire forte, anche se porta tante responsabilità. Vincere all’Olimpico è bello, è coinvolgente, la Curva Nord e i tifosi trasmettono forza e voglia di indossare questa maglia. Mi sono affezionato alla Lazio, come alla città. L’arrivo di Baroni è stato un impatto piacevole, non ha mai sbagliato a preparare una partita, ci ha sempre dato calma e serenità, Giocare per la Lazio è diverso, speciale, ti porta a essere tifoso di questa storia e questa maglia. E io da qui non intendo muovermi. Sono Mattia Zaccagni e vivo a Roma, chiamatemi ‘Zac'”.