‘QUELLI CHE…’ – Parolo: “Lazio, c’è mentalità e libertà. Si può sognare in Europa, ma servono due centrocampisti dal mercato. Il mio grande rimpianto…” (AUDIO)

‘QUELLI CHE…’ – Parolo: “Lazio, c’è mentalità e libertà. Si può sognare in Europa, ma servono due centrocampisti dal mercato. Il mio grande rimpianto…” (AUDIO)

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MARCO PAROLO in collegamento a ‘QUELLI CHE…’

Il pareggio di ieri della Lazio con il Ludogorets ci può stare.

La partita è stata fatta, c’è stata comunque la solita mentalità di voler vincere fino alla fine. E’ stata una prestazione complicata dall’atteggiamento difensivo dei bulgari. Continuano ad arrivare segnali importanti dal punto di vista fisico, poi è sempre lì in testa a 13 punti. Non si può dire nulla a questa squadra in Europa, credo che quella di ieri sia stata un’eccezione.

Da questa Lazio ti puoi aspettare meno la giocata del singolo, stile Luis Alberto e Milinkovic, ma più quei concetti di calcio che ti permettono di costruire occasioni anche contro squadre chiuse come quella di ieri.

Condivido la sensazione che Baroni stia virando molto sul 4-3-3, ma con questo sistema credo si debba intervenire sul mercato, anche con due elementi. Guendouzi ha un grande motore, ma le sta facendo tutte ad un ritmo elevato. Non potrà farle tutte, penso sarebbe ideale aggiungere un altro giocatore con le sue caratteristiche ed un altro Vecino. Intervenire a gennaio sul mercato anche nei miei anni è sempre un po’ mancato. L’Europa League può essere un percorso molto bello per la Lazio, ma per potersela giocare e reggere l’urto del campionato sarebbe importante intervenire lì.

Rovella è migliorato tanto, ha personalità, un dinamismo esagerato, deve crescere nella struttura fisica per impattare nei contrasti. Serve una crescita alla Lucas Leiva, per essere chiari. Lucas leggeva tanto le partite, lui si muove molto di più, ma gli manca quell’impatto nel contrasto per reggere il confronto con il brasiliano.

Guendouzi si sta prendendo tutta quella libertà che Baroni gli sta dando, giocatore fondamentale e carismatico. Se penso a Vecino, penso anche io a quanto mi sarei sentito a mio agio nel calcio di movimento di Baroni.

Il mio rimpianto più grande che ho nel percorso con la Lazio è proprio in Europa, in particolare l’eliminazione con il Salisburgo. Ripenso a quanto è accaduto in quella gara, la rimpiango perché eravamo destinati alla finale per quanto fatto”.