
Lazio-Sarri, suggestione ritorno: Fabiani spinge, ha già sondato lo spogliatoio. Ma Lotito…
Rassegna stampa
Condividi l'articolo
Dal sogno Champions all’inferno in un attimo: Caporetto in casa contro il Lecce e addio all’Europa dopo otto stagioni di seguito.
A proposito: nella lista di gradimento c’è l’ex Sergio Conceição, ma soprattutto Thiago Motta, in cerca di rilancio dopo i flop sulle panchine di Milan e Juventus. Lotito pensa in grande, addirittura all’amico Allegri, vicino al Napoli e pura utopia considerate le ambizioni e lo stipendio. In realtà, basterebbe che il patron dimenticasse gli ultimi attriti sul mercato dopo il secondo posto, mettesse da parte l’orgoglio e andasse a Castelfranco a richiamare Sarri per placare la rabbia di un popolo ripiombato nella contestazione e nello sconforto. Il progetto del Comandante si era bruscamente interrotto, ma ora anche lui andrebbe convinto a risposarlo, soprattutto prima che arrivino offerte più allettanti da altre piazze, già sullo sfondo. Lotito non ama i cavalli di ritorno, sa che dovrebbe offrire a Maurizio garanzie, ma Fabiani spinge da mesi per questa soluzione, a tal punto da aver già sondato in gran segreto anche gli umori dello spogliatoio.
Un clamoroso e romantico ritorno di Sarri potrebbe infatti essere propedeutico alla permanenza di tanti big (vedi Romagnoli e Guendouzi) già con le valigie in mano e a un mercato, che seguirà ancora la linea dello svecchiamento, a maggior ragione senza nemmeno i minimi introiti della Conference a bilancio. Mau aveva detto di essere pronto a lanciare i giovani in un nuovo ciclo, prima di essere costretto alle dimissioni a marzo 2024. Fabiani è convinto che il Comandante avrebbe valorizzato questo organico e potrebbe farlo – a maggior ragione senza Coppe – il prossimo anno. Senza assumersi chissà quali responsabilità sugli ultimi acquisti, infatti, la società non è da tempo soddisfatta di Baroni per la gestione della rosa, la stessa che sino a gennaio aveva invece vinto in lungo e in largo, dominato in Europa prima di perdersi fra troppi gol presi, sconfitte e pareggi amari all’Olimpico. Secondo il club non c’entrano i giocatori (sempre gli stessi, spremuti), ma la guida che non ha saputo gestire il successo, ha smesso di incidere e ha perso il controllo del gruppo. La debacle contro il Lecce all’ultima giornata è stata solo la ciliegina sul disastro, come espressamente enunciato in un comunicato: «Chiediamo scusa ai tifosi per questo finale di stagione che ha compromesso, irrimediabilmente, quanto di buono era stato costruito». Lotito però non vuole prendere ancora decisioni affrettate, preferisce avere un quadro più chiaro prima di vedere Baroni e mettere un punto. Se la Lazio non avrà nulla di meglio in pugno, occhio all’improvviso dietrofront. Il Messaggero