Lazio, tutti aggrappati all’impavido Comandante: la giornata di Sarri tra controlli e campo

Lazio, tutti aggrappati all’impavido Comandante: la giornata di Sarri tra controlli e campo

Rassegna stampa

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Sarri barcolla di prima mattina, ma nel pomeriggio si ripresenta comunque in campo, dopo mezza giornata passata a Villa Mafalda per gli accertamenti del caso.

Ennesimo segnale di resistenza e forza dato al gruppo da un Comandante vero. Spavento ieri, più fra i tifosi per i rumors di un ricovero che per le reali condizioni di Mau. Il tecnico non si sentiva al top al risveglio, è vero, ma secondo il club le visite di routine erano già preventivate dopo le difficoltà cardiache post-polmonite e Covid, riscontrate sei anni fa, ai tempi della Juventus. Ieri l’allenatore ha così disertato la prima seduta (guidata dal vice Ianni) per sottoporsi a una serie di esami più approfonditi rispetto a quelli di semplice idoneità, sostenuti venerdì scorso a Formello. Vanno tenuti sotto controllo gli acciacchi dei 66 anni, pesano le tante sigarette e il caldo torrido di questi primi giorni di ritiro, nonostante il micro-clima del centro sportivo. È chiaro che la pressione può salire e il battito essere accelerato.

Ieri, una volta finiti i primi controlli di routine, Sarri non ha però voluto sostenerne altri, con il rischio di perdersi anche l’allenamento pomeridiano. Così alle 15 il ds Fabiani lo ha raggiunto in clinica per riportarlo in macchina a Formello. Alle 18.05, Mau era già a bordocampo, impavido sotto il sole, a guidare la sesta seduta della preparazione, con un altro breve discorso motivazionale per il gruppo.

Tifosi preoccupati per la sua salute, anche perché intravedono Mau più magro al suo ritorno a Formello. In realtà, quello è solo un aspetto positivo: negli ultimi mesi il tecnico si è allenato tutte le mattine fra palestra e piscina a Castelfranco e ha perso peso. È carico e stavolta non permette che nulla possa intralciarlo nel suo lavoro. Anche per questa voglia, tutti ora si aggrappano a Sarri come il salvatore della Lazio.Il Messaggero