Avellino-Lazio (0-1): Noslin-Guendouzi spezzano la noia allo scadere. Sarri sbuffa, l’attacco non sfonda. Male Dele, riecco Nuno-Zac (Cap) (FT)

Avellino-Lazio (0-1): Noslin-Guendouzi spezzano la noia allo scadere. Sarri sbuffa, l’attacco non sfonda. Male Dele, riecco Nuno-Zac (Cap) (FT)

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FROSINONE – Zaccagni dall’inizio con fascia da capitano, Mandas preferito a Provedel e la carica dei tifosi biancocelesti tra la contestazione a Lotito (dall’inizio alla fine) all’appello alla squadra (“Ogni gara una battaglia, onorate sempre la nostra maglia”).

Quando sta per chiudersi il primo tempo di Avellino-Lazio già ti rendi conto che le cose più suggestive e notiziabili sono arrivate in apertura di serata. La prima vera uscita di ritorno di un Sarri non contento di gioco, costruzione, pressione, di come Hysaj in un paio di circostanze si è fatto sorpassare da Milani e da come Dele-Bashiru abbia faticato a trovare quelle posizioni utili per dare imprevedibilità ad una fase offensiva con pochi sbocchi. Primo tiro in porta del match innocuo di Vecino al 23’, lo stesso uruguaiano che 2’ ha messo nelle condizioni Castellanos di realizzare con un grande stacco. Spintarella veniale e severa decisione di annullare il vantaggio. Il brivido finale della prima frazione è targato Gila (chiusura provvidenziale al 30’ su buco di Hysaj) che scheggia la traversa con un destro dal limite sugli sviluppi di un angolo. Questo e poco altro: manovra sarrista nella circolazione ma piatta nell’esecuzione. Poca superiorità numerica creata, poca qualità a metà campo ed uno sviluppo decentrato a sinistra dove Tavares e Zaccagni iniziano a riprendere la connessione. Poco impegnato Mandas: solo a metà primo tempo la squadra si è un po’ disunita lasciando dei varchi centrali pericolosi. Provstgaard elegante nell’impostazione, applicato nel tenere la linea.
LAZIO PRIMO TEMPO: (4-3-3): Mandas; Hysaj, Gila, Provstgaard, Nuno Tavares; Vecino, Rovella, Dele-Bashiru; Zaccagni, Castellanos, Pedro.

Nella ripresa Sarri cambia 8/11 di Lazio e trova subito sussulti esterni: prima Lazzari, poi Pellegrini assistono le prime due opportunità della ripresa. Castellanos gira in bello stile alto, mentre Vecino spreca a pochi passi di testa. Rispetto al primo tempo c’è maggiore pressione, più aggressione sul portatore di palla ed il tentativo di recuperare il pallone prima. Difesa più alta e qualche spazio in più per le ripartenze irpine. Ma il pericolo per Provedel arriva da un piazzato velenoso di Palumbo al 60’: reattivo l’estremo difensore. Il test scivola via con fasi di stasi fisiologiche, ci prova Lazzari ha creare scompiglio su un out di desta più attivo dei primi 45’. Noslin nel frattempo fa le veci di Dia al centro dell’attacco (al posto di Taty), Cataldi – capitano della seconda parte – prova le sue giocate verticali, Belahyane prosegue l’addestramento da mezzala, ma è Lescano all’82’ a svirgolare il pallone del vantaggio a sorpresa dei campani. Più Avellino che Lazio negli ultimi minuti ed un trend impigrito dai pochi tiri in porta dei biancocelesti (tre nel primo tempo, zero nel secondo). Finisce a reti bianche… anzi no! Al 91’ sale in cattedra Noslin. Ecco il segnale dell’olandese che esorcizza i rigori, costruendo con una grande serpentina in area il gol vittoria dal dischetto di Matteo Guendouzi. Destro all’angolino e portiere spiazzato. Sarri di cortomuso a tempo scaduto: ora gli esami turchi.

LAZIO SECONDO TEMPO (4-3-3): Provedel Lazzari Marusic Romagnoli Pellegrini; Guendouzi Cataldi Vecino (61’ Belahyane); Cancellieri Castellanos (61’ Noslin) Pedro (61’ Basic).

MARCATORI: 92’ Guendouzi (rig.)