Flaminio alla Lazio: ecco cosa serve per avviare la Conferenza Servizi

Flaminio alla Lazio: ecco cosa serve per avviare la Conferenza Servizi

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Dare alla Lazio le risorse economiche per affrancarsi dalla “schiavitù” dei diritti tv.

Patrimonializzare le casse di Formello è uno dei refrain che Claudio Lotito ripete più spesso da presidente della Lazio. Lotito sogna il Flaminio.

Proprio per accrescere gli introiti di Piazza della Libertà, il senatore di FI vorrebbe regalare ai tifosi la casa dei loro sogni. Lo stadio Flaminio sarebbe l’optimum per la Lazio. Il Campidoglio ha bocciato il progetto della Roma Nuoto, ma questo non ha accelerato l’iter della proposta della Lazio.

Palazzo Senatorio infatti lo scorso 29 aprile aveva bocciato la suddetta proposta, non ritenendola in grado di soddisfare le esigenze originali per le quali era stato realizzato l’impianto dei Nervi. Già il 3 aprile però, si era capito che le carte della Lazio fossero ancora insufficienti per incardinare la Conferenza Servizi Preliminare.

«Al momento la proposta progettuale della S.S. Lazio non si configura come progetto di fattibilità così come richiesto dalla normativa vigente ai fini dell’iter amministrativo». Così scriveva infatti il dipartimento Sport del Campidoglio alla richiesta di accesso agli atti proveniente dall’avvocato di Federsupporter, Luciano Cucculelli.

Al momento il progetto di fattibilità della Lazio non avrebbe ancora varcato le porte di palazzo Senatorio. Ribadendo come il materiale presentato da Lotito dovrà essere il più inattaccabile possibile, giova ripetere come quella per il sì alla riqualificazione del Flaminio si presenta, per tutti i contendenti, come una montagna da scalare con infiniti curvoni.

Già prima dell’avvio della Conferenza Servizi infatti, sono stati annunciati ricorsi preventivi sia da comitati cittadini, sia soprattutto da Elisabetta Margiotta Nervi, segretaria generale della Pierluigi Nervi Project Foundation.

Foto: flaminio-stadio-PJN-PROJECT-BRUXELLES