
Lazio, è sempre 26 maggio: Sarri come Eriksson, solo le briciole alla Roma. È special derby
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Il derby di coppa è ancora biancoceleste
Il derby di Coppa s’è fermato al 26 maggio, è infinito per i laziali, è interminabile per i romanisti.
Lazio, Sarri il vero Special derby. La maturità. La testa, il cuore, i muscoli, le gambe. Gente che difende, che lotta, che sfreccia, gente che punge. La Lazio è tornata solidissima. E’ matura, sa quando dev’essere prudente e quando spregiudicata. In difesa, tutto fila liscio. Chiunque giochi. Alla Roma non ha lasciato che briciole di tiri, alcuni improbabili. E’ stata brava a non sporgersi, a equilibrare il pressing, ad alzarsi a fine primo tempo, a martellare e stuzzicare fino alla fine. Sarri ha scelto una gestione oculata, la partita non è mai stata caotica, sofferta. Ha lavorato sulla personalità, sulla continuità, sulle teste dei suoi uomini. Giocano tutti nella stessa partita e tra una e l’altra. Giovani e non. E’ stata una Lazio ordinata, vibrante e palpitante sul piano agonistico, affiatata e versatile. Ringrazia Zaccagni e benedice un altro piccolo grande eroe. Christos Mandas, 22 anni, il portiere greco, da terzo a titolare nel derby al posto di Provedel. Con la parata su Belotti, al minuto 86′, l’unica parata sull’unico vero tiro della Roma, è assurto allo stato di mito davanti agli occhi attoniti di Mou, ko quattro volte contro Mau. Il vero Special derby. Corriere dello Sport