Eurostangata Juve: l’Uefa prepara l’esclusione dalle coppe

Eurostangata Juve: l’Uefa prepara l’esclusione dalle coppe

Giustizia sportiva

Condividi l'articolo

Il tempo stringe.

L’Uefa può aspettare l’Italia, ma non troppo. Ci sono le iscrizioni alle coppe. C’è da completare la lista delle squadre attese da preliminari, playoff e sorteggi estivi. C’è insomma una discreta fretta. Se i tempi dell’inchiesta sulle plusvalenze si allungheranno, Nyon non attenderà i nostri giudici ma deciderà autonomamente il destino della Juve con la sua inchiesta parallela. Certo la condanna dei dirigenti e la conferma del comportamento “antisportivo” non aiutano i bianconeri: il rischio è restare fuori dall’Europa almeno un anno. Vincere l’Europa League non cambierebbe niente per i giudici di Nyon, ma sarebbe fondamentale per non scontare un’eventuale squalifica tra due anni, allungando così il purgatorio. Poi arriverà il secondo filone d’inchiesta, quello relativo agli stipendi. E non parliamo della Superlega e della sentenza della Corte Ue attesa per giugno. Insomma, un gran mal di testa. Ma andiamo con ordine.Video Player is loading.

SE NON SI QUALIFICA…

Il primo bivio riguarda la qualificazione (o meno) della Juve alle coppe. Se i bianconeri non ce la fanno — perché arrivano oltre il sesto o il settimo posto, perché non vincono Coppa Italia o Europa League… — viene meno l’urgenza. L’Uefa potrà permettersi di aspettare le conclusioni della giustizia italiana. Sarebbe però un guaio per la Juve: visto che le punizioni si scontano nella prima stagione “utile”, in caso se ne parlerebbe non prima del ’24-25. Se invece la Juve conquista un posto per una delle tre coppe, lo scenario cambia.

SE SI QUALIFICA…

Mettiamo che la Juve abbia diritto a un posto nelle prossime coppe. Dopo la finale di Champions, il 10 giugno a Istanbul, l’Uefa dovrà definire la lista di tutte le squadre iscritte a Champions, Europa e Conference League. Naturalmente nessuno s’illude che per quel giorno la storia processuale sia chiusa. Accanto al nome Juve avremo un punto interrogativo. L’Uefa può concedere all’Italia un altro paio di mesi o giù di lì, diciamo fino a fine luglio/inizio agosto. Non oltre, perché a fine agosto (il 24 e il 31) un’italiana dovrà debuttare nei playoff di Conference.

TEMPI LUNGHI

L’Uefa svolge da tempo un’indagine parallela e autonoma rispetto a quella italiana. Ha già ricevuto tutti i documenti dalla Procura di Torino. Sta esaminando le carte processuali. A Nyon sono abbastanza ottimisti sul fatto che la decisione italiana possa arrivare entro fine giugno, un patteggiamento velocizzerebbe i tempi. In ogni caso il Collegio di garanzia del Coni ha confermato le condanne dei dirigenti e l’antisportività (il famoso articolo 4): sono attese una nuova motivazione e una penalizzazione ridotta. Se però la giustizia italiana andasse a rilento, sarà allora la commissione del Fair Play Uefa a decidere.

Gazzetta.it