Gol Acerbi: ecco cosa si sono detti Pairetto e Nasca

Gol Acerbi: ecco cosa si sono detti Pairetto e Nasca

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“Non ripartire, aspetta”, avrebbe detto Luigi Nasca addetto al Var.

Ma Luca Pairetto attende poco e riparte frettolosamente avendo sentito – pare – un “ok” che non sarebbe mai stato pronunciato. Da nessuno. Un pasticciaccio insomma, che ha mandato su tutte le furie la Can e in cui il principale indiziato è proprio Pairetto stesso.

IL DUBBIO

Ecco il succo del minuto concitato appena successivo al gol di Acerbi per il 3-4 della Lazio a La Spezia. Difetto totale di comunicazione e di procedura che ha fatto infuriare il designatore Gianluca Rocchi, uno che ha il dono della franchezza e che poche ore fa ha deciso che tutto il gruppo designato per quella partita verrà fermato. Fino a fine stagione, ormai. Tutti si chiedono: ma era fuorigioco oppure no? Il dubbio resta ed è chiaro (a occhio nudo) che propende verso un Acerbi oltre (ovviamente la posizione di Provedel è stata presa in esame…), ma non si ha certezza geografica totale, non c’è stato il tempo di tracciare le linee anche se è chiaro che all’interno tutto è stato riguardato (dopo): e infatti l’Aia fa luce – in maniera perentoria – sull’errore procedurale, sul blackout di comunicazione che doveva portare alla valutazione perfetta dell’episodio. “Il gruppo arbitrale sarà fermato fino al termine della stagione per quello che è ritenuto un errore concatenato: l’arbitro non ha aspettato la verifica al video dell’allineamento del difensore laziale, l’uomo Var non lo ha fermato e tutto, al 90′, si è svolto molto rapidamente tra il gol del 4-3 del laziale, l’esultanza dei compagni e la ripresa del gioco”. In tutto questo, anche l’addetto “Avar” Valeriani non ha mostrato la rapidità giusta per correggere gli errori concatenati (appunto) fra campo e Lissone.

IN CAMPO E FUORI

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Insomma, cosa è successo in quel lasso di tempo dal novantesimo in poi? Dal gol di Acerbi alla ripresa del gioco è passato un minuto e un po’ con in mezzo esultanza, appunto, e poi l’attesa e poi la ripresa. Per gli arbitri di campo, ovvero Pairetto e l’assistente primo che era Perrotti, il gol è buono, ed è per quello che subito Pairetto alza il braccio verso il centro del campo: né il direttore di gara né chi è in campo più vicino all’azione quindi considerano in fuorigioco la rete di Acerbi. Gazzetta.it