
Lazio, conti in regola anche senza la Champions: costo giocatori diminuito, paletti Uefa ok
Rassegna stampa
Condividi l'articolo
La pubblicazione dei risultati semestrali 2024/25 della Lazio conferma il buon andamento dei conti.
Il contenimento dei costi ha consentito tuttavia di assorbire parzialmente il colpo: rileva soprattutto il taglio di 10 milioni del costo della rosa, sceso da 57,6 a 48,8 grazie anche al dimezzamento dei costi dello staff tecnico. Il costo per gli ammortamenti dei cartellini è in leggero incremento (da 16,8 a 18,5) ma nel primo semestre dell’anno scorso erano presenti costi per accantonamenti per 4 milioni. Si registra così, nel semestre appena concluso, un miglioramento complessivo della voce per ammortamenti e svalutazioni. Complessivamente, lo squad cost della Lazio dovrebbe attestarsi nell’anno solare 2024 intorno al 68%, quindi all’interno dei parametri Uefa. Lo squad cost, cioè il costo della rosa (stipendi più ammortamenti) in rapporto ai ricavi, è uno dei due indicatori scelti per il monitoraggio del Fair Play Finanziario. Il limite era fissato all’80% nel 2024 ma scenderà al 70% nel 2025. L’altro indicatore, cioè la perdita massima nel trimestre, beneficerà dell’ottimo risultato conseguito nel 2023/24 (utile netto di 38,4 milioni) dunque la Lazio non avrà problemi con le licenze Uefa.
Nel complesso, la Lazio è un club in grado di mantenere un buon equilibrio economico, tra costi e ricavi, nonostante non possa tutti gli anni partecipare alla Champions League, dato il livello molto aspro della competizione per accedervi. Riesce a raggiungere tale equilibrio applicando una buona disciplina nella gestione dei costi, pur mantenendo un livello di competitività sportiva che le consente – anche nella stagione attuale – di ben posizionarsi per rientrare nella massima competizione, lottando tra i primi posti della classifica. In più, sta facendo un ottimo cammino in Europa League da cui potrebbero arrivare ulteriori ricavi nella seconda parte di questa stagione. Ha comunque necessità di qualificarsi in Champions ogni due o tre anni, perché il livello di patrimonializzazione resta piuttosto contenuto. Nel complesso, la gestione Lotito riesce a garantire buone soddisfazioni sportive ai tifosi, nonostante un malcontento strisciante e ormai stabilizzato, pur nei limiti di un bacino di ricavi che resta pur sempre limitato considerando, ad esempio, un apporto del box office molto inferiore a quello dei principali club concorrenti. Corriere dello Sport