Lazio ed arbitri, Rocchi sulla proposta di Sarri e le parole di Pellegrini

Lazio ed arbitri, Rocchi sulla proposta di Sarri e le parole di Pellegrini

Arbitri

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Il tema arbitrale continua a essere al centro del dibattito giornata dopo giornata in Serie A.

Le scelte dei direttori di gara e il supporto del Var restano costantemente analizzati da esperti, addetti ai lavori e tifosi. Proprio di arbitri e tecnologia ha parlato Gianluca Rocchi, intervenuto in televisione come ospite del programma Il Sabato al 90° su Rai2. Durante la trasmissione si è tornati sull’episodio controverso di Milan-Lazio, disputata alcune settimane fa a San Siro, con particolare riferimento al finale di gara e al rigore richiesto dai biancocelesti per un possibile fallo di mano di Pavlovic, poi non assegnato per un presunto fallo in attacco di Marusic.

In quell’occasione l’arbitro Colluraggiunse con difficoltà il monitor per la revisione, dopo aver espulso per proteste l’allenatore del MilanMassimiliano Allegri e successivamente Marco Ianni, vice di Maurizio Sarri. Proprio il tecnico laziale, nel post partita, aveva suggerito di spostare il monitor Var lontano dalle panchine, una proposta che Rocchinon ha bocciato: “Non è una considerazione sbagliata e alcuni campionati lo fanno – ha detto il designatore -, permette di togliersi da una situazione di grande criticità ma spetta alla Lega decidere”.

Rocchi e la proprosta di Sarri

Nel corso dell’intervento, Rocchi ha anche lanciato un appello a club e allenatori: “La richiesta che faccio a tutte le squadre e agli allenatori è di far lavorare i ragazzi in tranquillità, per avere la decisione più lucida e corretta possibile. L’arbitro, se è disturbato, non è libero di lavorare bene”. Infine, il designatore ha risposto indirettamente alle dichiarazioni di Luca Pellegrini, che dopo lo 0-0 tra Lazio e Cremoneseaveva detto: “Sugli arbitraggi qualcosa che non torna c’è. La chiarezza in tante situazioni non la vedo, ci sono interpretazioni diverse in episodi simili”. Rocchi ha replicato sottolineando: “Il suo discorso lo capisco e il nostro obiettivo è proprio quello di arrivare a un’interpretazione più coerente possibile. Quella che si chiama ‘uniformità’ però è difficile se non impossibile da raggiungere, perché arbitri e Var sono persone e ognuno di loro ha sensibilità diverse”.