
Lazio, Taty isolato: poco gioco, Sarri pensa al cambio modulo
Rassegna stampa
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Tanto, troppo digiuno.
Manca palleggio, manca costruzione, la fitta trama del sarrismo non è favorita dalla condizione. La conseguenza è che davanti non si punge. L’unica occasione del primo tempo è nata da un lancio di Rovella per Cancellieri, il colpetto di testa non ha fatto paura a Egribayat. Taty non ha mai tirato, si è innervosito per l’atteggiamento dei turchi e dell’arbitro Küçük. Il nervosismo sarà cresciuto aspettando palloni giocabili, non uno che gli abbia permesso di stangare da lontano, di tirare da dentro l’area, di provarci di testa. Scatti, vampate, nulla di utile per essere pericoloso. Sarri sta lavorando sulla stabilità difensiva, ma ha perso pericolosità. Manca il collegamento tra centrocampo e attacco, nel 4-3-3 ha bisogno di una mezzala di costruzione, non c’è. Dele-Bashiru ieri girava a vuoto. Rovella non ha mai avuto il comando del gioco. Guendouzi solo faticatore. Così, davanti, come possono arrivare palloni? Qualcosa in più s’è vista nel secondo tempo, quando è entrato Cataldi, quando è toccato a Pedro, il più effervescente di oggi così com’era stato nel finale dell’anno scorso, quando Dia ha aperto un po’ il gioco abbassandosi sulla trequarti, favorendo sponde e inserimenti. Ma di tiri veri neppure l’ombra.
Lazio, Sarri valuta un cambio di modulo
Sarri riflette sul cambio di modulo, quantomeno per garantirsi un’alternativa. Il 4-3-3 ha dei limiti strutturali senza interventi di mercato, il 4-3-1-2 può consentire al tecnico di inserire un uomo che faccia da collante sulla trequarti. Un 10, Zaccagni o Pedro, che riesca a ricevere il pallone, a trasformarlo in occasioni e assist. Mau ci sta lavorando in allenamento, in partita non ha ancora dato il via all’esperimento, potrebbe farlo al ritorno dalla Turchia. Sabato si giocherà contro il Galatasaray, non c’è tempo per provare. Lo aveva detto Sarri nella conferenza di presentazione: «Per ora stiamo lavorando sul 4-3-3 per non mandare in confusione i calciatori, ma pensiamo anche ad altri sistemi di gioco», la traccia. Il 4-3-3 di oggi è senza luce, il 4-3-1-2 può garantirla a costo di tagliare un’ala. Al momento Isaksen, fermato dalla mononucleosi. Non ce la farà con il Como, deve fare tutta la preparazione. Venti giorni per trovare modulo e gol. Corriere dello Sport