‘QDL’ – Siviglia: “Se la Lazio vuole andare in Champions, non deve guardare la classifica, ma giocare partita per partita” (AUDIO)

‘QDL’ – Siviglia: “Se la Lazio vuole andare in Champions, non deve guardare la classifica, ma giocare partita per partita” (AUDIO)

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L’ex difensore della Lazio Sebastiano Siviglia è intervenuto ai microfoni di QDL: “E’ vero, la Lazio ha un ottimo direttore d’orchestra e si vede.

Nonostante la mancanza di qualche big, la Lazio ha un buon impianto ma deve mantenere il ritmo durante la gara per poter dominare l’avversario. Se si abbassa, fa fatica. Il Porto è un avversario dinamico e tosto, ma ti affronta a viso aperto.

La Lazio ha fatto una buona gara e il risultato la mantiene in piedi. Il punto debole della difesa di Sarri è la ricerca estrema della linea difensiva. Tenerla sempre, ti fa andare in difficoltà sugli esterni. Sarri lavora palla-linea, ci sono altri allenatori che allenano palla-uomo. In questo modo puoi andare in difficoltà con la palla data dietro dal fondocampo o con palle forti sul primo palo.

C’è un processo di cambiamento in atto e la squadra è necessariamente incompleta. Ecco perché Lotito vuole allungare il contratto a Sarri: sa che ci vuole tempo per superare le difficoltà nel costruire la Lazio del futuro.

Ci sono tanti giocatori in scadenza che saranno sostituiti e ci vorrà tempo e pazienza perché ci saranno difficoltà.

Per la Champions la Lazio deve guardare partita dopo partita. La Lazio non può permettersi il lusso di fare scalette, ma deve ragionare sul match successivo. Poi bisogna sperare che quelle che hai davanti cedano qualcosa.

Cabral spero abbia voglia di dimostrare e di togliersi di dosso lo scetticismo che lo ha accolto. E’ giovane e tecnico e potrebbe dare il giusto contributo.

Io proverei a tenere Luiz Felipe e a confermarlo perché conosce ambiente e campionato. La Lazio penso che per la difesa andrà all’estero. Romagnoli non è abbastanza continuo ed è un po’ in calo nelle ultime stagioni oltre a non essere rapidissimo. Mi sarei aspettato meglio da lui”.

Alessio Buzzanca