
Ricci-Kamada-Isaksen: Lotito prova a cambiare marcia. Si valuta Cajuste
Rassegna stampa
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Polveroni alzati nel momento sbagliato.
RUMORS
Un compromesso è però sempre un sogno spezzato. Quando a marzo Sarri aveva indicato anche Milik, Zielinski o Frattesi e Berardi (che svela ora al Sassuolo: «Non so se resto»), pensava addirittura di poter tornare a lottare per lo scudetto il prossimo anno. Così Maurizio deve ridimensionare il suo slancio, magari mettere le mani avanti sul piazzamento, ma anche da parte l’arrabbiatura, la delusione e recuperare al massimo il rapporto con Lotito. È chiaro si sia un po’ deteriorato con le frizioni e le incomprensioni dell’ultimo mese e mezzo, ma Sarri non può certo andare avanti solo perché lo ha promesso allo spogliatoio (vi avevamo anticipato il discorso: «Resto per voi. Mai avuto un gruppo come il vostro») o perché ha un contratto da 8 milioni per un altro biennio. Poi nel calcio e nella vita può succedere di tutto, sono ammessi passi indietro, ma guai a farsi travolgere dall’allarmismo. Se il mercato sarà fatto, sia pure in ritardo, statene certi, il Comandante ritroverà pian piano l’entusiasmo sul campo. Oltretutto lo stesso Lotito esclude un suo addio: «Non diciamo stupidaggini. Non si dimette e io non ho intenzione di licenziarlo». Né di mollare la Lazio: «Ribadisco, basta con queste voci perché parliamo di una società quotata in borsa. Non è in vendita, non ho mai ricevuto un’offerta da 600 milioni e comunque non venderei a quel prezzo». Il problema però è dare certezze sul resto: «Non ho ufficializzato Fabiani ds. Dopo si vedrà, ora pensiamo al mercato». Pensa a tutto Lotito.
Il Messaggero