Ricci-Kamada-Isaksen: Lotito prova a cambiare marcia. Si valuta Cajuste

Ricci-Kamada-Isaksen: Lotito prova a cambiare marcia. Si valuta Cajuste

Rassegna stampa

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Polveroni alzati nel momento sbagliato.

Perché tutte le tensioni, anche le peggiori, possono dissolversi in un pacifico compromesso per il bene della Lazio. Lotito e Sarri si vengono incontro. Il presidente promette due-tre nomi possibili e graditi (Ricci, Kamada e uno fra Luca Pellegrini e Mario Rui) al tecnico, che si accontenta di scegliere un giovane fra Karlsson e Isaksen sull’esterno, purché si concluda tutto al più presto. Lunedì sera la società aveva addirittura promesso «tre colpi il giorno dopo». Magari troppo, ma in effetti ieri si è forse consumata la svolta di questo mercato: scatto per Ricci a 20 milioni più bonus col Torino, accelerata su Isaksen del Midtjyland a 10 milioni (scelto dal tecnico anche perché destro), l’affare Kamada riaperto ed è più vicino. Ecco perché la Lazio ha lasciato via libera allo Strasburgo per Zakharyan (conservando il posto da extracomunitario) e ha deciso di far andare Sow al Siviglia senza rifletterci più troppo. Ora si valuta Jens Cajuste del Reins o il solito Fazzini in uno scambio con l’Empoli per Cancellieri-Akpa-Akpro o con le uscite di Basic e Marcos Antonio. Così l’aria pesante in un flash può evaporare in una nuvola di fumo. Ed è un bene perché cominciavano ad esserci troppe ombre da sgombrare sulla stagione della Lazio.

RUMORS

Un compromesso è però sempre un sogno spezzato. Quando a marzo Sarri aveva indicato anche Milik, Zielinski o Frattesi e Berardi (che svela ora al Sassuolo: «Non so se resto»), pensava addirittura di poter tornare a lottare per lo scudetto il prossimo anno. Così Maurizio deve ridimensionare il suo slancio, magari mettere le mani avanti sul piazzamento, ma anche da parte l’arrabbiatura, la delusione e recuperare al massimo il rapporto con Lotito. È chiaro si sia un po’ deteriorato con le frizioni e le incomprensioni dell’ultimo mese e mezzo, ma Sarri non può certo andare avanti solo perché lo ha promesso allo spogliatoio (vi avevamo anticipato il discorso: «Resto per voi. Mai avuto un gruppo come il vostro») o perché ha un contratto da 8 milioni per un altro biennio. Poi nel calcio e nella vita può succedere di tutto, sono ammessi passi indietro, ma guai a farsi travolgere dall’allarmismo. Se il mercato sarà fatto, sia pure in ritardo, statene certi, il Comandante ritroverà pian piano l’entusiasmo sul campo. Oltretutto lo stesso Lotito esclude un suo addio: «Non diciamo stupidaggini. Non si dimette e io non ho intenzione di licenziarlo». Né di mollare la Lazio: «Ribadisco, basta con queste voci perché parliamo di una società quotata in borsa. Non è in vendita, non ho mai ricevuto un’offerta da 600 milioni e comunque non venderei a quel prezzo». Il problema però è dare certezze sul resto: «Non ho ufficializzato Fabiani ds. Dopo si vedrà, ora pensiamo al mercato». Pensa a tutto Lotito. 

Il Messaggero