Stadio Flaminio: la Roma Nuoto chiede l’intervento dell’Anac ma per il comune “é tutto in regola”
Progetto stadio
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Il “derby” per la trasformazione dello stadio Flaminio si accende.
Cosa segnala la Roma Nuoto
La Roma Nuoto, preso atto delle considerazioni espresse dal primo cittadino, ha deciso di allertare l’Autorità nazionale anti corruzione. Perché l’apertura al progetto biancoceleste, in un momento in cui si stanno valutando due ipotesi concorrenti, potrebbe far sussistere motivi di illegittimità o illiceità che potrebbero essere d’interesse dell’Anac. È questo il senso della lettera che è stata inviata all’Autorità, a cui si chiede di verificare l’effettiva correttezza dell’iter che si sta seguendo per procedere alla riqualificazione del Flaminio.
La risposta del Comune
La replica del Comune non ha tardato ad arrivare. Il Campidoglio ha fatto sapere che “sta rispettando rigorosamente tutte le procedure e che Roma Capitale è tenuta ad esaminare tutti i progetti presentati. Sarà poi facoltà del Comune scegliere tra i progetti sulla base dell’interesse pubblico. Per altro – ha precisato il Campidoglio – è stata proprio questa amministrazione a favorire la prosecuzione dell’iter in Conferenza dei Servizi del progetto della Roma Nuoto”.
A proposito di Conferenza dei Servizi, lo scorso dicembre la Roma Nuoto ha incassato il parere favorevole con qualche prescrizione, da parte della Soprintendenza e del dipartimento mobilità, considerate dai progettisti “superabili”. Il progetto, che era stata depositato una prima volta nel 2020 è stato sostanzialmente valutato due volte. L’ultima, nel 2024, su impulso del Tar del Lazio a cui la Roma Nuoto aveva fatto ricorso. Secondo la proposta il Flaminio verrebbe trasformato in un impianto da dedicare a tante discipline sportive. A livello interrato troverebbe posto una piscina olimpionica, 4 campi da padel, una pista di pattinaggio. La superficie erbose invece potrebbe essere usata per le partite del calcio femminile e per il rugby.
Il riconoscimento del pubblico interesse
Incassato il via libera della Conferenza dei servizi, il progetto della Roma Nuoto ha bisogno di raggiungere un altro fondamentale traguardo: il riconoscimento del pubblico interesse. È l’aula Giulio Cesare a doverlo dare, ma è possibile rilasciarlo soltanto per un solo progetto per impianto. Da qui il pressing perché, l’apprezzamento e più riprese espresso dal sindaco e recentemente ribadito a Palazzo Senatorio, in occasione della festa della Lazio, ha lasciato l’amaro in bocca. E dalla compagine giallorossa, che in verità non c’entra nulla con la società AS Roma di proprietà dei Friedkin, si vuole sapere anche a che punto sia l’iter per portare il loro progetto al vaglio dell’Assemblea Capitolina. Prima, però, il Campidoglio vuole “esaminare tutti i progetti presentati”. Quindi, anche quello della SS Lazio. Poi sarà il momento di scegliere, com’è stato ricordato nella nota del Comune, “in base all’interesse pubblico”.