Lotito: “La Lazio di oggi ha fame e senza prime donne, quella di ieri…”

Lotito: “La Lazio di oggi ha fame e senza prime donne, quella di ieri…”

Dichiarazioni

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A margine di un evento alla LUISS il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Queste le parole del patron della Lazio: “Sorpreso dell’avvio? Ho allestito una squadra in grado di competere alla pari con tutti Se la squadra è cosciente dei propri mezzi e mantiene questo ritmo darà grandi soddisfazioni. Flaminio? Nessuna novità, noi stiamo allestendo tutta la documentazione per presentarla. Poi ci sarà lo studio di pre-fattibilità. Perché i laziali fuori dalla Nazionale? Questo lo dovrebbe chiedere all’allenatore della Nazionale. Ognuno a casa propria decide quello che vuole. A casa mia decido io perché sono il proprietario, può dispiacermi perché la Nazionale è patrimonio di tutti. Può darsi che non vengano visti come giocatori in grado di dare un contributo. Tavares decisivo? Non solo lui: Gigot, Dia, Tchaouna, Noslin. Tutti giocatori che militano nelle nazionali, hanno fatto anche gol. L’ultimo mercato una rivincita? Io non devo rimproverarmi di nulla, poi ognuno fa ciò che vuole.

Rinnovo di Pedro? È un grande professionista, l’abbiamo inserito nella lista UEFA. Alla fine della stagione ci metteremo attorno al tavolo e vedremo quelle che saranno le aspettative e le richieste di Pedro. Non economiche, ma ciò che vorrà fare nella vita. Se Baroni è una mia vittoria? L’ho scelto perché ritenevo che fosse la persona giusta per ripartire. Nella vita ci sono dei cicli, abbiamo finito un ciclo e iniziato un altro. Si è parlato di ridimensionamento, io dico che si è trattata di ristrutturazione e i fatti mi danno ragione. Ho fatto una scelta mettendo un allenatore in funzione delle nostre necessità. La differenza tra questa squadra e quella precedente è che questa ha fame! La fame, l’umiltà, la determinazione. Il tema è tutto lì. Qui non ci sono prime donne. Obiettivo? Far bene. Champions League? I traguardi non si annunciano, si raggiungono. Tante squadre fanno degli annunci, e poi una volta che non l’hanno raggiunto dicono… organizziamoci per il prossimo campionato. Sono per la politica dei fatti. Abbiamo provato a costruire un ambiente sano, trasparente, pulito. Poi sono loro che vanno in campo, mica io”.