‘NMM’ – Stendardo: “La Lazio rappresentava tutto per noi. Rovella e Guendouzi fondamentali, sulla coppia Gila-Romagnoli…” (AUDIO)

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Parola all'opinionista

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GUGLIELMO STENDARDO in collegamento a ‘NON MOLLARE MAI’!

Non mi faccio condizionare dal risultato negativo di ieri, credo che il percorso della Nazionale sia positivo.

Quando incontriamo squadre come la Francia ancora la differenza si vede; al di là dei calci da fermo, i francesi sono stati nettamente superiori, con il loro talento e la loro fisicità e per lunghi tratti della gara hanno messo in difficoltà la nostra Nazionale. Lo stesso Spalletti ha evidenziato che il ko toglie delle certezze dopo le ultime bellissime prestazioni. Quando incontri squadre del calibro della Francia escono i limiti dell’Italia.

Gli attaccanti fanno sempre la differenza, non solo nella finalizzazione ma anche nella partecipazione al gioco. Retegui, o anche Kean, stanno facendo bene ma giocare a livello internazionale non è come giocare in Italia. Forse quel centravanti che avevamo qualche hanno fa manca; anche Ciro quando era in forma ha fatto tanto in Nazionale.

Scamacca, come Retegui e Kean, ha margini di miglioramento ma non credo abbiano completato il loro percorso tecnico-tattico. Spero che nei prossimi anni possano crescere. Guardiamo Haaland che continua a fare triplette, questo manca alla nostra Nazionale, un terminale offensivo così.

Guardo anche le cose positive della Nazionale: la squadra gioca bene, cerca di essere offensiva, ha un tecnico bravo, con personalità; provano ad imporre il loro gioco e credo che siano stati fatti passi in avanti. Sulle palle inattive è la concentrazione che fa la differenza, indipendentemente dal tipo di marcatura.

Rovella e Guendouzi? Buona prova di entrambi. Il francese è stato attento, ha giocato in un centrocampo forte e fisico. Forse sul gol di Cambiaso poteva fare meglio, ma ha fatto un’ottima prova come Rovella, che quando è entrato ha dato intensità. Si vede che vivono un grande momento di forma, sia nella Lazio che in Nazionale. Credo che siano importanti anche per il futuro della Lazio, sono bravi sia a a difendere che a impostare, oltreché a fare gol. Vecino è diverso, ha sempre fatto la mezzala. Rovella invece ha sempre fatto il play e con Baroni lo vediamo in una veste diversa, in cui anche lui potrebbe attaccare la porta. Sono entrambi fondamentali per la Lazio.

Liverani era molto tecnico, verticalizzava molto. Rovella riesce a fare le due fasi, ha un piede diverso. Liverani aveva un mancino da trequartista, ma Rovella è molto forte.

Miglior difensore italiano? Buongiorno, soprattutto per il momento che sta vivendo. E’ molto giovane e con Conte sta crescendo tanto.

Romagnoli-Gila è un’ottima coppia di centrali. Gila è molto forte, Alessio è sempre stato determinante. Hanno caratteristiche diverse che si compensano. Gigot ha caratteristiche simili a Gila, è un bel giocatore. Credi che la Lazio abbia difensori forte e credo che tutto parte dalla parte difensiva.

Il centrocampo della Lazio è forte, ha dei giocatori sia fisici che tecnici. Ci sono anche Castrovilli e Dele-Bashiru che dobbiamo aspettare. La Lazio ha calciatori lì in mezzo che permettono di cambiare anche in corsa.

Lotito qualche giorno fa alla Luiss parlava della nostra Lazio, quella del 2006, che dal punto di vista qualitativo non era eccelsa ma aveva un senso si appartenenza forte unito a voglia di andare oltre i propri limiti. La Lazio per noi e per mister Delio Rossi era l’occasione della vita, rappresentava tutto. Poteva cambiarci la carriera. Negli ultimi tempi si era perso questo senso di appartenenza, quest’anno la squadra, a partire dal tecnico, ha grande motivazioni, ha ritrovato questo sentimento e mi auguro lo mantenga fino alla fine. E’ chiaro che i risultati fanno la differenza, però la squadra ora ha ritrovato quello spirito che è alla base per costruire il successo. La Lazio è un club importante, rappresenta Roma, è un punto di arrivo ma per tanti giocatori è veramente l’occasione che gli può cambiare la vita“.