Lazio, con la Juve più di una rivincita. Lotito punta su Tudor: “Carattere di ferro”
Rassegna stampa
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Sabato l’antipasto in campionato, stasera arriva il piatto ricco.
Debutto da standing ovation per il croato sulla panchina biancoceleste, con l’1-0 acciuffato da Marusic all’ultimo respiro. Dopo l’addio traumatico di Sarri, c’è ancora vita nella Lazio, per lo meno la palese voglia di riprendersi l’Europa con il ritorno a 46 punti al settimo posto oppure attraverso questo torneo, accedendo alla finale del prossimo 15 maggio. Sulla seconda strada, c’è di nuovo la Juventus di mezzo. […] Stavolta il bis contro la Vecchia Signora sarebbe un bel viatico per il derby di sabato, per fermare la ricorsa giallo- rossa alla Champions.Guai a rimanere ancorati al passato. Sarà tutta un’altra storia stasera allo Stadium, anche rispetto a sabato. La Juventus è imbattuta da 22 partite casalinghe in Coppa Italia (19 vittorie e 3 pareggi), risale al 5 marzo 2015 (1-2 contro la Fiorenti- na) l’ultimo ko. La Lazio invece è reduce da quattro sconfitte in trasferta nella competizione e non ne ha mai subite cinque di fila lontano dall’Olimpico. La fortuna non può mettersi proprio ora contro un audace come Tudor, applaudito per il coraggio e la capacità di imporre le sue scelte e il suo credo in così poco tempo: «L’ho scelto per il suo carattere di ferro e la sua voglia di fare esprimere al massimo quest’organico, che ritiene forte e competitivo», assicura fiero Lotito. C’è pure un premio da cinquantamila euro per il trionfo in Coppa Italia nel contratto sino al 2025 di Igor.
Più che il risultato, sabato ha impressionato la trasformazione di ruoli, di marcature a uomo, di principi tattici, di pressing avanzato e di spirito. Oltre le previsioni, la scossa di Tudor: nella decisione del turnover in vista di quest’incontro, nel rilancio di tutta la panchina, persino di Kamada a centrocampo. L’ibrido 3-4-2-1 (difesa a “tre e mezzo”, ovvero 4-4-2 in fase di non possesso) ha abbagliato l’Olimpico. Forse anche per questo 1500 tifosi stasera saranno a Torino. La Lazio ha colpito per disciplina tattica, applicazione nelle due fasi, intensità elevata, con più uomini del solito in attacco e nello spazio. Va superata ancora la difficoltà sotto porta, con maggior lucidità e cinismo. Certo, non si sarebbe dovuti arrivare comunque al gol al 93’, con un miglior arbitraggio: due rigori negati (uno su Pedro, uno netto su Zaccagni), un angolo non visto su Luis Alberto, appena 3’ di recupero, nonostante i 10 cambi di Allegri e Tudor. Designato Massa per stase- ra, con un bilancio di 11 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte per la Lazio. Al Var Di Paolo, come in Lazio-Milan in cui non ha richiamato Di Bello (poi fermato) sul contatto Maignan-Castellanos, la spinta all’argentino, il fallo su Immobile in occasione del gol di Okafor, fra le proteste furiose di Lotito. Bocconi amari di continuo. Il Messaggero