Lazio, spinge Pellegrini: “Entusiasmo amico, ma con l’equilibrio di Baroni. Tavares il top in Europa”

Lazio, spinge Pellegrini: “Entusiasmo amico, ma con l’equilibrio di Baroni. Tavares il top in Europa”

Serie a

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Saranno Lazio e Cagliari a chiudere la giornata numero 11 di Serie A.

Allo Stadio Olimpico di Roma le due compagini si sfidano nel posticipo serale di lunedì sera. Ambizioni diverse in campo: se per il Cagliari i tre punti potrebbero significare tanto in ottica salvezza, la Lazio arriva alla gara proiettata alle prime posizioni di classifica. 

Assenza pesante per Marco Baroni, che dovrà rinunciare per squalifica a Nuno Tavares. Salvo sorprese, al posto del terzino ex Arsenal, scenderà in campo Luca Pellegrini. Lo stesso esterno italiano, alla vigilia della sfida, ha avuto modo di commentare il momento Lazio ai microfoni ufficiali del club. Di seguito le sue parole: 

-Sull’entusiasmo: “Sicuramente l’entusiasmo è un amico in questo momento. Dobbiamo essere equilibrati e non far si che diventi magari leggerezza. Bisogna ricordarsi sempre che le prestazioni che stanno arrivando sono frutto del il lavoro, dell’impegno e del mettersi a disposizione”. 

-Su Baroni: “Il Mister ne ha tanti di meriti. È una persona equilibrata, che non ha sbagliato mai un discorso. Si vede che ha giocato tanto tempo a pallone. Riesce ad alzarci sempre la soglia dell’attenzione, a prescindere da chi va in campo dall’inizio o a gara in corso”.

-Sulla concorrenza con Tavares: “Sapevo già che fosse forte, ma credo che nemmeno lui si aspettasse una partenza del genere. Al momento è il miglior terzino sinistro in Serie A e mi tengo basso perché in Europa nessuno ha i suoi numeri. Ovviamente se hanno trovato in passato difetti anche a Messi e Cristiano Ronaldo, può migliorare anche Nuno. Ma in questo momento è il migliore in Europa nel suo ruolo”.

-Sul passato al Cagliari: “Ho ricordi bellissimi. È stata la mia prima esperienza da grande, lontono da casa. Arrivai in un momento non positivo ma riuscimmo lo stesso a salvarci. Nella stagione successiva partimmo bene, regalandoci un campionato tranquillo. Più che il calcio giocato e i risultati però ricordo il rapporto con le persone, perché è quello l’aspetto che ti rimane di più. La Sardegna e soprattutto Cagliari saranno sempre la mia seconda casa.