Lazio, può starti bene una qualificazione in Conference?

Lazio, può starti bene una qualificazione in Conference?

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La Lazio è a 90 minuti dal decidere quello che sarà il suo futuro.

Il tutto verrà deciso non solo dalla sfida contro il Lecce, ma anche se non soprattutto da Venezia-Juventus e Torino-Roma. I biancocelesti se vorranno tenere viva una minima speranza di Champions o di Europa League dovranno fare quello che non riescono più a fare, ovvero vincere in casa. La vittoria all’Olimpico manca da inizio febbraio dal 5-1 contro il Monza e questo, a prescindere da come finirà la stagione, sarà il grande cruccio dei ragazzi di Baroni. A bocce ferme poi la Lazio dovrà mandare un messaggio chiaro, specialmente se la classifica dovesse rimanere come quella attuale. Andare in Conference League significherebbe ottenere il peggior piazzamento in chiave europea da otto anni a questa parte. L’ultima stagione senza Europa è datata 2017/18, da quel momento la Lazio ha ottenuto due qualificazioni in Champions League e cinque partecipazioni in Europa League, con due ottavi di Champions League e due quarti di finali in Europa League conquistati. 

Lazio, può bastare la partecipazione in Conference League?

Il messaggio sarà chiaro e non ci potranno essere interpretazioni alternative. O si cambia, o si definisce positiva la stagione. E parlare di stagione positiva con il peggior risultato a livello di competizioni europee negli ultimi otto anni certificherebbe il passo indietro (o ridimensionamento) di cui si era parlato in estate. Se invece si dovesse decidere di cambiare allora le opzioni sono due, da una parte l’allenatore dall’altra il direttore sportivo. Marco Baroni alla sua prima stagione alla Lazio ha migliorato il bottino di punti dei biancocelesti dello scorso anno, conquistato un quarto di finale in Europa League e dato un’identità alla squadra. È mancato nei momenti decisivi, specialmente in casa, ma per un allenatore al primo anno in una big era difficile immaginare un rendimento migliore. Il direttore sportivo Angelo Fabiani dal canto suo si è assunto la piena responsabilità di tutte le scelte, da Baroni ai colpi di mercato. Noslin e Tchaouna hanno fallito la prima stagione in biancoceleste, Dia e Tavares hanno risposto presente, ma in un’estate dove sono stati persi totem come Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson è impossibile non parlare di squadra indebolita. Il messaggio lo manderà il presidente Lotito la settimana prossima, alla Lazio può star bene una qualificazione in Conference League? Tuttomercatoweb.com