
Enigmi, ricadute e 26 Ko, allarme infermeria Lazio. E Tavares salta anche il Torino…
Rassegna stampa
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Autogestione e cortocircuiti continui alla Lazio.
LE CURE ALTROVE
Ancora Lotito non lo ha capito o finge di ignorarlo. E, prima o poi, il patron dovrà fare pure un punto sullo staff sanitario. C’è il dottor Rodia, Fabiani ha portato Leo da Salerno, ma Patric è solo l’ultimo di tanti che negli anni sono fuggiti all’estero (recentemente insieme a lui anche Vecino a Barcellona dal professor Cugat, ora Ibrahimovic è andato e tornato da Monaco per lo stiramento) per curarsi o ottenere lumi su un problema irrisolto. Sentiva dolore «dal 31 ottobre col Como», lo spagnolo ha scoperto in patria, quasi sotto Natale, una lesione longitudinale (split) al peroneo corto, su cui ha giocato un mese e mezzo: la sua stagione è finita, verrà sostituito da Luca Pellegrini (reintegrato) nella lista per la Serie A, Provstgaard farà il quarto centrale in campionato, ma il danese non potrà essere reinserito nell’elenco europeo. Per fortuna Hysaj è recuperato, Marusic verrà adattato al centro in caso di infortuni o squalifiche a Romagnoli, Gila e Gigot, col Bodo o sino all’eventuale finale di Bilbao.
Occhio però anche a Tavares, l’ultimo mistero di Formello: dopo tre lesioni già alle spalle, il terzino si era fermato per un affaticamento nel riscaldamento di Bologna il 16 marzo, era tornato subito nella Capitale dal ritiro del Portogallo per le cure del caso, ma ieri (dopo 10 giorni) non ce n’era ancora traccia alla ripresa in campo. Autogestione in palestra anche per Nuno: dalla società fanno trapelare il solito ottimismo, sono previsti altri accertamenti, ma intanto va considerato out anche per lunedì sera contro il Torino.
CONCORSO DI COLPE
Almeno ieri si è rivisto Dele-Bashiru in gruppo, ma rischia di essere un abbaglio: il nigeriano sente ancora dolore a una caviglia teoricamente distorta dal 22 febbraio a Venezia (5 gare ko, con l’apparizione col Plzen di mezzo) e Vecino è squalificato. Il nuovo acquisto Belahyane dovrà per forza essere più utilizzato, ma anche il marocchino è stato escluso dalla lista Uefa, chissà in base a quale piano diabolico. Da Auronzo a oggi si sono “salvati” solo i portieri, Marusic, Guendouzi, Isaksen e Tchaouna, mentre altri 18 biancocelesti sono finiti almeno una volta ko. Ben 26 infortuni (18 muscolari) hanno complicato il cammino, soprattutto nell’ultimo periodo di calo fisico. È vero che tutte le squadre impegnate su tre fronti con un calendario strettissimo hanno patito gli stessi guai (qualcuno anche di più), ma qui va anche analizzato un concorso di colpe con lo staff tecnico (sotto la lente il preparatore Petruolo) e Baroni, che ha forzato corse e rientri dal ritiro estivo (vedi il primo infortunio di Tavares nell’amichevole col Trapani), passando a dicembre per Vecino (ricaduta, strappo e 18 partite out) sino ad arrivare alla seconda lesione all’adduttore sinistro di Castellanos rientrato dopo 25 giorni rispetto ai 40 di stop previsti (67′ in campo col Viktoria, stiramento al polpaccio destro, comunicato medico biancoceleste sbagliato e corretto da un post dell’argentino), che ora spera di tornare col Bodo ma soprattutto nel derby dall’inizio. IlMessaggero