Lazio, Lotito protesta: “Blocco su indebitamento finto e per parametri aboliti. Sarri? Anche noi sorpresi dall’interpretazione norma”

Lazio, Lotito protesta: “Blocco su indebitamento finto e per parametri aboliti. Sarri? Anche noi sorpresi dall’interpretazione norma”

Rassegna stampa

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Muro contro muro: «Le regole del blocco del mercato della Lazio sono sancite in maniera molto chiara già da due anni», la chiosa del presidente della Figc, Gabriele Gravina, a Sky Sport.

Eppure Lotito non sembra dello stesso avviso. Perché oggi 1° luglio entra in vigore il nuovo regolamento, che abolisce due paletti su tre (indice di liquidità e indicatore di indebitamento), conservando solo il costo del lavoro allargato, ma lo stop agli acquisti estivi della Covisoc si riferisce ancora alla trimestrale del 31 marzo: «É una follia dover versare 115 milioni per dei parametri che non esistono più, applicando una norma retroattiva invece di quella nuova. La Lazio è una società quotata in borsa. Se si crea un danno legato a un’interpretazione arbitraria della norma, che non è razionale e giustificata, poi bisogna assumersene le responsabilità», la chiosa del patron. Che ne fa un discorso di principio, ma anche pratico: «Bastava fare un blocco soft. Sino a gennaio, tu puoi vendere e comprare. Invece, si crea un blocco su un indebitamento finto. E se si infortuna un giocare per un lungo periodo, per quale motivo non potrei sostituirlo sino a gennaio? La ratio della precedente norma era quella di garantire che la squadra non fallisse durante il campionato. La Lazio non rischia il fallimento, è solida, con 300 milioni di patrimonio e nessun debito. Noi non abbiamo problemi ma non possiamo fare il mercato, che invece fanno tranquillamente club sanzionati dalla Uefa per il fair play finanziario».

Il controsenso è oggettivo, ma ratificato dall’art.90 4bis delle Noif, ed è difficile superarlo, anche se Lotito si sta battendo. Vuole riuscirci per aiutare Sarri, che ha accettato di lottare, nonostante le difficoltà sopraggiunte a poche settimane dal nuove matrimonio: «Non gli abbiamo nascosto nulla perché anche noi siamo rimasti sorpresi dall’interpretazione della norma, successivamente alla comunicazione Covisoc del 26 maggio». La scorsa settimana Mau ha avuto un chiarimento con il patron a cui è seguito un comunicato. Il tecnico ha deciso di proseguire, di rimboccarsi le maniche, anche dopo essersi confrontato con il suo staff tecnico, che considera la base dei titolari di quest’organico comunque competitiva per poter far bene nel prossimo campionato. Non è una valutazione che viene paventata solo in ambito societario.

Ora il principale compito di Sarri sarà dare le motivazioni giuste e stringersi intorno al gruppo per trascinarlo sino al traguardo «Europa, a qualunque livello». Mau aveva annunciato l’obiettivo prima di sapere del blocco del mercato, ma oggi non può essere cambiato. Diminuiscono piuttosto le pressioni del club, le parole di Fabiani lo testimoniano: «Per Sarri è l’anno zero. A lui non chiediamo nulla, ma solo la sua professionalità e la bravura che ha sempre messo dovunque è andato, e lo ringraziamo. Può partire in ritiro con una squadra che non è stata toccata, può valutare nel complesso tutti, può vederla all’opera nelle partite che contano. Poi se a gennaio c’è da fare due, tre, quattro innesti sulla scorta delle indicazioni dell’allenatore, la società li farà per dare continuità al programma triennale di cui ho sempre parlato e per cui non abbiamo buttato 115 milioni a fondo perduto». A meno che Lotito non riesca nell’impresa di abbattere prima il muro del mercato bloccato. Il Messaggero