L’ultimo tassello che può fare la differenza: Lazio che fai, completi con un innesto funzionale o fai un colpo per il salto?
Calciomercato
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La campagna acquisti è fatta, manca solo l’ultimo tassello, quello che potrebbe fare la differenza.
Presto ci sarà un vertice a Roma tra Baroni e il diesse Fabiani per stabilire insieme le strategie da seguire, nell’attesa la Lazio sembra muoversi su due strade parallele, con le ali da una parte e i “numeri 10” dall’altra. L’opzione degli attaccanti esterni potrebbe essere favorita dall’evoluzione di Guendouzi nel ruolo di vertice alto del 4-2-3-1, e in tal senso il nome più in auge è quello di Laurienté, 25 anni, valutato 15 milioni più bonus dal Sassuolo. Troppi per Lotito, che al momento ne ha stanziati 10, anche se sarebbe disposto a un mini rilancio per arrivare a 11. Con il giocatore c’è già una base d’accordo a 1,5 milioni all’anno più bonus, ma la situazione è in stand-by. Altro esterno sul taccuino è il classe 2005 Viktor Djukanovic dell’Hammarby. Il montenegrino può arrivare per 4-5 milioni e il ds del club svedese ha confermato la presenza di sondaggi: «Ci sono stati colloqui che però non hanno portato a proposte».
Lazio, tutte le opzioni
Ha giocato anche da ala, ma con il numero 10 sulle spalle, Calvin Stengs, jolly offensivo del Feyenoord seguito da mesi e per il quale si era parlato pure di un possibile inserimento come contropartita tecnica di Isaksen. Il danese, però, è stato salvaguardato da Baroni in conferenza. La sua posizione è comunque da valutare, anche perché servono delle cessioni per favorire i nuovi innesti. Che potrebbero arrivare appunto sulla trequarti, un ruolo ricoperto da Jobe Bellingham del Sunderland, fratello di Jude del Real Madrid: ha 18 anni, costa tra i 12 e i 15 milioni. Su di lui ci sono versioni contrastanti, vale la pena mantenerlo nella lista insieme al 24enne armeno Eduard Spertsyan del Krasnodar e al ventenne Bilal El Khannouss del Genk. Tanti possibili colpi per completare la rosa che continuano a essere sondati e monitorati. Con la campagna acquisti praticamente conclusa, Lotito adesso non ha fretta. Anche perché dopo la delusione per l’affare sfumato di Greenwood, l’idea di riscattarsi con un nome importante (a patto che si verifichino determinate condizioni) lo solletica da un po’. Corriere dello Sport